«Prima di godere come abbiamo fatto ieri voglio puntualizzare solo una cosa che ho sentito: lo sfottò romano c'è stato, e sempre ci sarà a Roma. Nessuno tra chi non lo vive e non è romano, o della sponda laziale, può capire - spiega Florenzi a 'Roma Radiò -. Le magliette si fanno, la Lazio l'ha fatto il 26 maggio (per la vittoria nella finale di Coppa Italia, ndr), noi ieri. Ma una cosa è far delle t-shirt goliardiche, che tra virgolette possono prendere in giro l'avversario, e una cosa è quello che è successo fuori, che invece non dovrebbe mai succedere per avere un calcio migliore».
«Dico la verità, io ho tanti amici della Lazio che non mi hanno detto niente, e mi hanno fatto i complimenti per la partita - aggiunge Florenzi -. Sono stati molto sportivi, anche perché sanno che la maglietta sfottò se perdo il prossimo derby, speriamo tra 10 anni, me la rifaranno».
Infine, un pensiero per i marcatori della stracittadina: «Non ci credevo al gol di Iturbe, ma per quello che ha fatto e per come ha lavorato durante la stagione c'è solo da fargli un grande applauso, a lui e sicuramente anche a Yanga-Mbiwa che non segnava da quattro anni e mezzo, e ha trovato il momento giusto per questo gol fondamentale». Che per la Roma vale l'accesso diretto alla prossima Champions League.
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