Garcia, la sua priorità si chiama Roma
Incontro con il ds Sabatini per il mercato

Rudi Garcia
di Ugo Trani
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Aprile 2014, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 15:11

Rudi Garcia si presenta in campo a Trigoria. Testa al finale di campionato, come ripete anche ai giocatori. Nessuna distrazione o tentazione. La Roma non si

arrende e continua a inseguire la Juve capolista. Italo Zanzi e Mauro Baldissoni, invece, sono negli States, convocati da James Pallotta e da Sean Barror. Motivo del viaggio, programmato da tempo, sono le attività commerciali del club: main sponsor e altre iniziative per immettere liquidità nel forziere giallorosso, soprattutto ora che è ufficiale il ritorno in Champions.

La questione tecnica è a margine. Il budget di mercato sarà chiaro a giugno. Possibile che la cifra destinata agli investimenti sia 30 milioni, anche 35, ma prima esistono altre priorità, inerenti all’attuale organico, da risolvere nei prossimi incontri. L’allenatore vuole parlare personalmente con il presidente per pianificare il futuro: lo vedrà in Florida, a fine maggio, per chiedergli garanzie e di conseguenza rinforzi per la nuova stagione. Intanto il francese incontrerà Sabatini, dopo la gara con il Milan, per l’ennesimo aggiornamento sul mercato (con il ds, un colloquio pure ieri). E questo sta a significare che il tecnico continua a lavorare per la Roma e non ha alcuna intenzione di dire addio in anticipo.

CONTRATTI E CONTATTI

Oggi Garcia, come interlocutore, ha solo il club giallorosso. In pubblico, riferendosi alla sua esperienza al Lille, è stato inequivocabile: non vuole sfigurare in Champions. Niente cessioni eccellenti: i migliori devono restare, a cominciare da Pjanic che deve ancora trovare un’intesa con i dirigenti giallorossi. Atteggiamento più che comprensibile. In sintesi: organico attuale da confermare e da rinforzare. «Ne discuterò con Sabatini, ma parlerò, a fine stagione, anche con Pallotta». Nessun riferimento, però, al suo contratto: nè per il prolungamento nè per l’adeguamento. «Nessuna fretta: non è in scadenza». Frasi che sono agli atti. Il suo manager Boisseau, il 13 marzo, è passato da Trigoria per discutere del possibile rinnovo. Altri due anni, fino al 30 giugno 2017, con ingaggio raddoppiato: da 1,3 milioni più bonus a 2,5 milioni. Pallotta lo considera il suo Ferguson e non dà peso ai tentativi che stanno facendo il Psg, il Barcellona e l’Arsenal. Il procuratore del tecnico ascolta ogni proposta e la gira al suo assistito. «Io sto bene alla Roma», ripete spesso Rudi. Non bluffa e quindi non dà la disponibilità ad aprire trattative.

BARÇA IN ATTESA

A Trigoria nessuno, insomma, crede all’ipotesi del divorzio. Anche perché all’estero le consultazioni sono appena iniziate. Josep Maria Bartomeu, presidente del Barcellona, sta prendendo tempo. Per scegliere il sostituto di Martino (probabile risoluzione consensuale), aspetterà almeno la gara di domenica sera contro il Villarreal. L’argentino, in teoria, può ancora vincere la Liga. Il ds Zubizarreta spinge per Valverde dell’Athletic Bilbao, mentre Cruijff sponsorizza de Boer dell’Ajax. Bartomeu, però, ha chiesto a un manager internazionale di contattare il procuratore di Garcia per conoscere le intenzioni del tecnico francese, autentica rivelazione del campionato italiano.

FASCINO DA PREMIER

La programmazione della Roma fa colpo in Europa. Viene presa come esempio. E piace Rudi, perché capace di rivalutare giocatori e al tempo stesso di lanciare giovani. In Inghilterra, con Moyes apripista (è stato appena esonerato dallo United), più di un club cambierà tecnico. Se Wenger lascia l’Arsenal, anche Garcia, da sempre attratto dal calcio inglese, entra in lizza per la successione. Rudi preferisce la Premier al campionato francese. Probabilmente lo sanno pure i dirigenti del Psg che hanno già parlato con il suo agente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA