Garcia: «Non illudiamo i tifosi, qui si vende prima di comprare»

Garcia: «Non illudiamo i tifosi, qui si vende prima di comprare»
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Sabato 30 Maggio 2015, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 11:11

Ultima conferenza stampa della stagione per Rudi Garcia prima delle meritate vacanze. Il tecnico giallorosso ha preso la parola nella sala stampa di Trigoria alla vigilia della sfida contro il Palermo in programma domani sera All'Olimpico.
La cosa più bella e più brutta della stagione…
«La cosa più bella è la vittoria nel derby che ci dà la qualificazione diretta in Champions. La più brutta non lo so, preferisco sempre tenere in mente le cose belle».

Qual è il primo bilancio?
«Per prima cosa c’è una partita domani e voglio vincerla. E’ l’ultima del campionato e anche se non abbiamo obiettivi da raggiungere domani voglio che i giocatori siano professionisti. Davanti ai nostri tifosi voglio i tre punti. Il bilancio è che siamo primi del nostro campionato, perché la Juve è fuori concorso. Ha l’abitudine di vincere, ha una potenza economica e sportiva molto più importante della nostra. Ha uno stadio proprio, è in finale di Champions e ha vinto ilcampionato. E’ irraggiungibile, noi siamo stati i primi del nostro campionato e abbiamo raggiunto l’obiettivo principale della stagione che era la qualificazione in Champions. Meglio secondi che terzi, perché lo spareggio non è mai scontato con le squadre che li giocano. Abbiamo preso esperienza in Champions con un girone di ferro dovuto al fatto che eravamo quarta urna. In Europa partiamo da quarta urna e vogliamo fare esperienza, e sperare di essere almeno in terza urna per non beccare un girone quasi impossibile. Quasi perché a trenta minuti dalla fine del girone eravamo quasi qualificati. Vedremo l’anno prossimo se avremo mezzi e sorteggio per superare il girone. Una stagione non è mai un lungo fiume tranquillo. Abbiamo avuto momenti di difficoltà in un momento in cui avevamo meno giocatori e avevamo tante partite, ad esempio in Coppa d’Africa. Da gennaio a marzo abbiamo avuto un momento difficile, l’abbiamo superato perché quando una squadra è per 34 giornate seconda in stagione il gruppo ha dimostrato di essere fantastico. Siamo tutti uniti perché altrimenti non è pensabile di superare di nuovo il secondo come fatto»​.

Sul mercato che sta facendo la Juve…
«Il gap sarà superiore l’anno prossimo, loro possono vincere la Champions e hanno preso tanti soldi. Hanno il loro stadio, per noi quando lo avremo cambierà tutto. Il gap può essere ancora più importante perché noi siamo anche costretti dal fair play finanziario. Poi non cambiamo le nostre ambizioni: io sono qua per vincere e sono ambizioso. Anche in campionato un incidente statistico può succedere, ma la logica economica fa che la Juve è fuori concorso»​.

Dopo due anni qual è l’aspetto in cui questa squadra deve fare salto di qualità?
«L’anno scorso l’obiettivo era entrare in Europa League. Quest’anno era differente, vista la stagione dello scorso anno. Noi non abbiamo mai detto che il nostro obiettivo era altra cosa che raggiungere la Champions. I giornali hanno fatto della Roma un candidato allo scudetto, ma la stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. Non serve illudere i nostri tifosi. C’è grande differenza tra obiettivi e ambizioni. Le ambizioni mie e quelle del presidente, che è fantastico e ha grandi aspettative, ma anche lui sa che bisogna vedere la bellezza della città e sapere che la città non si è fatta in un anno. La AS Roma è come la Roma e non si farà in un anno. Siamo in fase di crescita e per raggiungere la grandezza c’è bisogno di tempo e lavorare ogni giorno con ambizioni grandi. GLi obiettivi devono essere in accordo con i mezzi del club ed era logico dire raggiungiamo la Champions. Anche se il secondo posto non è scontato, perché siamo la quinta potenza economica d’Italia»​.

La Juve ha confermato i giocatori principali. Lei ha chiesto di mantenere il nucleo?
«Stiamo lavorando su questo. Abbiamo lavorato con i dirigenti italiani, ma c’è un appuntamento importante con il presidente givedì a Londra e avremo più parametri sulla stagione prossima. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare, noi abbiamo bisogno di vendere prima di comprare. Penso che sarà ancora così, ma solo i dirigenti possono dare questa certezza, per questo dico che bisogna sapere dove siamo e come vogliamo crescere. Penso che stiamo seguendo la strada giusta, la Champions ci dà visiilità e il progetto fa parte dei migliori del calcio mondiale. Non possiamo bruciare le tappe ma andare step by step, ma fare un passo troppo grande ti fa retrocedere di tre passi. Per questo sono soddisfatto di questa stagione, complimenti ai miei ragazzi che hanno dimostrato caratttere e orgoglio. Abbiamo dimostrato anche di saper adattarci e trovare risorse differenti per vincere: abbiamo avuto la ricompensa con la gioia immensa del derby»​.

Sugli attaccanti…
«Siamo 18 giocatori ad aver segnato almeno un gol, non penso sia diverso dallo scorso anno. Abbiamo segnato meno gol sui calci piazzati, ma è vero che dobbiamo migliorare. Per finire secondi non è possibile non avere una buona stagione, magari non è stata eccellente ma buona. Sul piano offensivo ci sarà da riflettere se c’è qualcosa da fare nel reparto. Ognuno delle squadre che ci somiglia vorrebbe avere Messi in rosa, ma bisogna fare con i nostri mezzi. Decideremo solo con la dirigenza che è onnipotente in questa vicenda»​.

La prossima stagione sulla carta potrebbe essere la stagione in cui si vince qualcosa, secondo la dirigenza…
«Questa è una domanda per il presidente, se parla di lui. Io non ho niente a cui rispondere, a me non è stato detto niente»​.

Pare che stia mandando un messaggio al presidente. Le è stato promesso qualcosa? E qualora non dovessero essere mantenute rimarrà?
«Niente mi è stato promesso, sono sotto contratto e sto lavorando sull’anno prossimo. Giovedì avrò più parametri. Niente messaggio alla società, sono fatti. Sono stupito di vedere che la mia squadra essendo seconda tutto il campionato ha dovuto ricevere tante critiche ed è stata criticata dai tifosi, come quello che abbiamo vissuto dopo la Fiorentina. Non serve illudere la gente, i nostri tifosi sono intelligenti e quando era importante avere il sostegno di tutti non l’abbiamo avuto. Penso che sono stati condizionati dalle critiche eccessive della stampa, questo non è normale e non mi è piaciuto. Non lo voglio vivere di nuovo e per questo voglio essere chiari. Io sono il primo ambizioso»​.

Ha mai avuto paura di perdere il secondo posto?
«Mai, perché vivo con i miei giocatori e sapevo che nella difficoltà si giudica la qualità di un gruppo.

Nella difficoltà si vede lapersonalità e questo gruppo non ne ha mancato. Siamo tutti uniti, ci dobbiamo difendere ed arrivare al porto tutti insieme. Ci sono stati momenti difficili, ma i miei tifosi devono sapere che in questi momenti devono fare la differenza. Non è normale che abbiamo risultati migliori in trasferta, in alcuni momenti era difficile giocare all’Olimpico. Non è normale perché penso che abbiamo la tifoseria migliore del mondo, con loro siamo più forti. Cappello alla mia rosa che ha fatto un grande fine stagione, quando non era scontato farla»​.

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