Allegri non può fare turn over in difesa, dà ancora fiducia a Llorente dopo il suo primo gol a Palermo affiancandolo a un Tevez felice per il ritorno in albiceleste dopo tre anni. Marchisio per Pirlo in cabina di regia. Gasperini confeziona il suo Genoa come un vestito a misura di Juventus. Non il suo tradizionale 3-4-3 ma cinque uomini a centrocampo, con l'esordiente classe 1997 Mandragora di fronte a Pogba, con la rinuncia iniziale a Kucka.
Nel primo tempo i bianconeri hanno due grandi occasioni per passare in vantaggio. Al 21' Perin, su diagonale di Tevez, ed al 23' il palo, su girata di Llorente, sbarrano la strada agli uomini di Allegri. Solo una spaccata di Pinilla, senza alcun brivido per Buffon, sul fronte genoano in 45 minuti.
Nella ripresa la pressione della Juventus si fa sempre più forte. Al 24' Kucka, appena entrato per un convincente Mandragora, tiene in gioco Ogbonna e la zampata del difensore bianconero si stampa sulla traversa. Poi è Morata, subentrato a un buon Lllorente, a chiamare Perin al secondo miracolo della serata. Sembra una partita incanalata sullo 0-0. Sembra, perché nell'ultimo minuto di recupero, nell'unica azione rilevante del secondo tempo costruita dal Genoa, su affondo di Matri è Antonini a pescare il jolly. Una beffa per la Juventus, un grande regalo per la Roma.
LA CRONACA