La Lazio rimette le ali verso l'Europa.
“Accontentato” Klose, è caso Gonzalez

La Lazio rimette le ali verso l'Europa. “Accontentato” Klose, è caso Gonzalez
di Alberto Abbate
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Sabato 20 Dicembre 2014, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 20:06
Questa Lazio non può volare senza mezzali. E allora riecco finalmente insieme Lulic e Parolo, assenti una volta a testa - per squalifica - nelle ultime due vittorie contro Parma e Atalanta. Gli inamovibili di Pioli stavolta riuniranno le forze per trascinare la Lazio in Europa, anzi per catapultarla in Champions. Calici in alto nel brindisi dell'ultima cena di Natale: «Rimaniamo al terzo posto nel 2014». A San Siro l'occasione è ghiotta, i biancocelesti possono ubriacarsi in paradiso e spedire ancor più giù negli inferi una diretta concorrente. E' un esame di maturità, la Lazio non ha ancora battuto una big – a meno che non si consideri tale la Fiorentina – in questa stagione. Ko con Milan e Juve, con l'Inter si gioca al salto in alto. La verticalizzazione passerà ancora tanto dalle fasce. Terzini, mezzali e ali, tutti pronti al decollo.



SENAD CERCA IL RECORD

Tutti in campo con Pioli. Che potrà riabbracciare il pupillo Parolo, 1246 minuti a scartavetrare l'erba, nonostante l'ultimo e unico segnale di stop. Marco adesso non avrà alcun pericolo giallo (a differenza dei diffidati Marchetti e Radu) a fermarlo, il prato è verde speranza. Come quella di Lulic di eguagliare e superare il suo record in A. Tutti a parlare delle gesta dell'amuleto Mauri, ma anche Senad è sinonimo di successo. Devastante in questa stagione, come non gli succedeva dal famoso 26 maggio. Il bosniaco è già a tre centri, con l'ultimo è a uno solo dal migliore score della prima stagione in Italia (2011/12). Uno scherzo per chi al settantunesimo, anno 2013, ha fatto Roma in un giorno. Ancora onnipresente a centrocampo con l'Atalanta, con le buone o con le cattive alle calcagna degli avversari: normale che per tre giorni fosse affaticato a Formello. Tutti a parlare dei passaggi decisivi di Felipe Anderson, Lulic è già a quota quattro assist. Gli manca solo quello di Lotito per il rinnovo.



CENTROCAMPO GOLEADOR

Sedici gol (su 26) sono arrivati dal centrocampo. Così non c'è posto per trottolino Gonzalez: «Ho ancora due anni di contratto con la Lazio, ma non sto vivendo un bel momento. Io voglio giocare, qui o in un altro club. Sarebbe un sogno tornare al Denfensor e al Nacional, ma è difficile che possa lasciare ora l'Italia. Se dovessi restare a Roma però, a gennaio mi presenterò per competere per un posto fisso con maggior regolarità». Ecco anche i dolori di un altro “vecchietto” biancoceleste in patria. Proprio ora che Pioli stava provando a spegnere i mugugni di Klose, ieri testato fra i titolari a Formello. Il tedesco è sempre in vantaggio su Djordjevic per un posto a San Siro. Servono anche i gol (9 attuali) degli attaccanti, c'è il terzo podio sul piatto e Miro ha tanta fame: il “big” menu va gustato a panzer pieno.



ESAME “TABÙ” IN DIFESA

Zero gol subiti con l'Atalanta per la quarta volta in questa stagione, la prima in casa. La porta sinora era rimasta infatti inviolata solo in trasferta (Palermo, Firenze e Verona) - un buon segno per San Siro - ma mai con la stessa retroguardia. C'è da sfatare un tabù, quindi. Perché con l'Inter Pioli schiererà lo stesso quartetto (Basta, de Vrij, Cana, Radu) dell'ultima giornata. Aspettando il rinforzo “centrale” di gennaio: la prossima settimana sarà decisiva. Vigilia di Natale e di mercato.