Hoedt, grinta e muscoli per risollevare
la traballante difesa della Lazio

Hoedt, grinta e muscoli per risollevare la traballante difesa della Lazio
di Alberto Abbate
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Venerdì 4 Settembre 2015, 06:32 - Ultimo aggiornamento: 09:41
Dieci reti subite in cinque gare ufficiali, nemmeno un minuto in campo per lui. Adesso l'incredibile Hoedt mostra i muscoli. Uniti ai piedi di de Vrij, forse possono ricostruire un muro. La difesa della Lazio fa acqua da tutte le parti, è il momento di coprire i buchi. Pioli ha ancora 10 giorni per pensarci, Wesley scalpita. D'altronde era stato chiaro al suo sbarco: «Non sono venuto a Roma in vacanza, ma per giocare». Ah sì, chi l'ha visto? Sinora soggiorni, poco convincenti, nelle amichevoli. Da allora solo panchine. Eppure, a questo punto, Wesley merita una chance. E' vero, deve ancora abituarsi alla Serie A, ma parla l'italiano meglio dei compagni. Ha le idee chiare sui colori che indossa: «Io vesto biancoceleste e voi?». Un messaggio chiaro sulla sua bacheca facebook, se Pioli non se ne fosse accorto.

COPPIA ORANJE
La terza migliore retroguardia dell'ultima stagione (38 gol subiti in 38 giornate) al momento non c'è più. Radu distratto col Bologna, de Vrij e Mauricio crollati a Leverkusen, il disastro Gentiletti (appena un duello aereo vinto) a Verona, serve una scossa lì dietro. E Hoedt ha personalità e veleno per darla. A 20 anni in patria lo paragonano addirittura a Vlaar, pilastro della Nazionale Oranje, alla Lazio invece non esiste ancora al fianco di de Vrij. L'idea prende vita, ma Pioli che stasera lo guarderà in tv nell'amichevole contro Cipro, avrà poco tempo per testarla: l'ex AZ Alkmaar è con l'Under 21 olandese, tornerà solo settimana prossima per le prove del rilancio.

DISASTRO AEREO
I numeri sono inquietanti. Non subiva 7 reti in due gare dal 10 maggio 2015 (Lazio-Verona 3-3 e Inter-Lazio 4-1), la Lazio. Il 4-0 col Chievo è addirittura il passivo più pesante della gestione Pioli. Manca un po' di capoccia in difesa, Hoedt può essere un'arma anche nei duelli arei (appena 5 su 14 vinti al Bentegodi). Guarda tutti dall'alto dei suoi 192 centimetri e può persino catapultarsi in area a ogni angolo o punizione. Effetti collaterali visti in estate? Il senso della posizione, Pioli sta provando a gestire la sua esuberanza. Colpa della sua visione “galattica” del calcio: «Sergio Ramos è il mio idolo».

CARATTERE ULTRA'
Irruenza da frenare, ma ha la grinta che piace ai laziali: Hoedt sogna di tuffarsi sotto la Curva. E Pioli ha urgente bisogno di aggressività: appena 11 tackle e 12 anticipi col Chievo. Erano i punti di forza dello scorso anno, devono tornare a esserlo anche a centrocampo. Perché le ultime figuracce della difesa partono anche da lì, dal poco filtro: Parolo, l'italiano con più tackle vinti (267) negli ultimi 3 anni, per esempio a quota zero nelle prime due giornate. Così è scivolata la Champions e i tre punti a Verona.