Alle origini di Iago Falque: la Juve e lo scotch per “camuffare” la maglia di Tiago Guarda

Alle origini di Iago Falque: la Juve e lo scotch per “camuffare” la maglia di Tiago Guarda
di Gianluca Cordella
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Venerdì 19 Giugno 2015, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 15:05
La sua maglia, nella scorsa stagione, è andata a ruba tra i tifosi del Genoa. Iago Falque, il numero 24. Tredici gol in 32 presenze per trascinare il Genoa verso un'Europa League conquistata e sfuggita solo per affari di licenze. Tredici gol che gli hanno procurato l'attenzione delle big, prima, e il passaggio alla Roma di Garcia, poi.

E pensare che la carriera dell'esterno spagnolo, in quanto a maglie, non era cominciata proprio nel migliore dei modi. Siamo nell'agosto del 2009 e Iago - che ancora non si chiama Falque, cognome della mamma che assumerà calcisticamente soltanto più tardi - è una giovane promessa della Juventus che, dopo un anno nelle giovanili bianconere, si allena d'estate con la prima squadra agli ordini di Ciro Ferrara. Non sa Iago, quando scende in campo nel trofeo Berlusconi contro il Milan, che di lì a poco sarà spedito a Bari. Forse inizia a immaginare di non rientrare nei piani del club dopo quello che succede nella serata di San Siro.



Al 27' del secondo tempo il tecnico della Juventus decide di mandarlo in campo al posto di Diego. Ma, all'improvviso lo staff bianconero si accorge di non avere le magliette con il suo nome. Fortuna di Iago, nella Juventus di quegli anni c'è anche Tiago, che rispetto a lui ha un T in più e una carriera già consacrata da tre scudetti tra Premier (Chelsea) e Ligue1 (Lione). La panchina ricorre a tutta l'immaginazione di cui è dotata e in pochi minuti confeziona il capolavoro.

Con lo scotch bianco viene coperta la T, mentre con quello nero lo 0 del numero 30 che campeggia sulla maglia del portoghese viene convertito in un 8. Morale della favola: il giovane spagnolo debutta con un maglia numero 38 inventata lì per lì. Un debutto di fortuna. E la buona sorte forse Iago la esaurisce tutta prima di entrare in campo visto che sarà anche il primo a sbagliare dal dischetto durante i rigori che decidono il trofeo. Acqua passata, Iago. Anche perché adesso c'è un Falque da scrivere sulla maglia che renderebbe più complicata ogni soluzione d'emergenza.
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