CARATTERE
Perso il primato, i nerazzurri hanno comunque dimostrato di essere una squadra dotata di carattere, in grado di giocarsela con chiunque. Le vittorie contro Milan e Roma e il pareggio con la Juventus non sono state un caso. Di diversa analisi la sconfitta di fine settembre con la Fiorentina (4-1 a San Siro, tripletta di Kalinic): in quell'occasione c'è stato un netto divario con gli avversari.
Ma dopo quella partita è iniziato il lavoro psicologico di Mancini. I meriti sono tutti suoi perché in poche settimane ha plasmato un gruppo forte e ordinato in campo. Magari non bellissimo da vedere, ma con un'identità ben precisa. Il tecnico interista può ritenersi soddisfatto del valore che la squadra ha saputo trovare nel corso del campionato.
SUPER ADEM
E se i tifosi si chiedono che fine abbia fatto Icardi (sempre più isolato nel gioco dell'Inter), possono ben sperare per il futuro per avere trovato un altro trascinatore: Ljajic. Il serbo, arrivato in estate dalla Roma, sta attraversando un periodo di ispirazione mai vista.
Il suo gol, in inferiorità numerica, ha fatto scoccare nell'Inter una scintilla che ha spaventato, fino all'ultimo secondo, il Napoli. C'è da rivedere la difesa (questa volta male la coppia Miranda-Murillo), ma Mancini può essere orgoglioso dei suoi giocatori, apparsi più forti nonostante la sconfitta del San Paolo. L'Inter c'è e lo dimostrerà già sabato sera col Genoa. Al contrario, sarebbe un peccato fermarsi proprio ora.