Inter, la sconfitta ti fa bella per lo scudetto

Inter, la sconfitta ti fa bella per lo scudetto
di Redazione Sport
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Mercoledì 2 Dicembre 2015, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 15:01
MILANO Ripartire da una sconfitta non è mai facile. Ma se in quella sconfitta c'è stata la miglior prestazione della stagione, allora tutto può diventare più facile. In 10 contro 11, per l'espulsione di Nagatomo, l'Inter al San Paolo gioca per oltre 20 minuti alla pari con il Napoli di Higuain, l'attaccante che in campionato ha realizzato 12 reti in 14 giornate. I due pali nel finale sono ancora impressi nella mente di Maurizio Sarri e sono in molti a chiedersi come sarebbe potuta finire senza il rosso al giapponese. Una sanzione, tra l'altro, che ha fatto andare su tutte le furie Roberto Mancini, spingendo l'Inter ad alzare la voce contro il palazzo, come non accadeva ormai da anni. «Era una partita molto aperta, rovinata da quell'episodio - ha tuonato Mancini - perchè non esiste buttar fuori un giocatore così. Sembra che sia meglio buttar fuori un giocatore che andare con una bella donna. Non si possono giocare tutte le partite importanti in 10 contro 11»
CARATTERE
Perso il primato, i nerazzurri hanno comunque dimostrato di essere una squadra dotata di carattere, in grado di giocarsela con chiunque. Le vittorie contro Milan e Roma e il pareggio con la Juventus non sono state un caso. Di diversa analisi la sconfitta di fine settembre con la Fiorentina (4-1 a San Siro, tripletta di Kalinic): in quell'occasione c'è stato un netto divario con gli avversari.
Ma dopo quella partita è iniziato il lavoro psicologico di Mancini. I meriti sono tutti suoi perché in poche settimane ha plasmato un gruppo forte e ordinato in campo. Magari non bellissimo da vedere, ma con un'identità ben precisa. Il tecnico interista può ritenersi soddisfatto del valore che la squadra ha saputo trovare nel corso del campionato.
SUPER ADEM
E se i tifosi si chiedono che fine abbia fatto Icardi (sempre più isolato nel gioco dell'Inter), possono ben sperare per il futuro per avere trovato un altro trascinatore: Ljajic. Il serbo, arrivato in estate dalla Roma, sta attraversando un periodo di ispirazione mai vista.
Il suo gol, in inferiorità numerica, ha fatto scoccare nell'Inter una scintilla che ha spaventato, fino all'ultimo secondo, il Napoli. C'è da rivedere la difesa (questa volta male la coppia Miranda-Murillo), ma Mancini può essere orgoglioso dei suoi giocatori, apparsi più forti nonostante la sconfitta del San Paolo. L'Inter c'è e lo dimostrerà già sabato sera col Genoa. Al contrario, sarebbe un peccato fermarsi proprio ora.