Inter, Mazzarri: «I fischi? Siamo in democrazia... Ma io non li sento nemmeno»

Inter, Mazzarri: «I fischi? Siamo in democrazia... Ma io non li sento nemmeno»
di Salvatore Riggio
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Venerdì 31 Ottobre 2014, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 20:36
I sette punti nelle ultime tre gare (pari con Napoli e vittorie contro Cesena e Sampdoria) non hanno spento i fischi dei tifosi dell'Inter nei confronti di Walter Mazzarri. «Ma io non conto i fischi, mi concentro sulla squadra e mi preoccupo che le cose esterne non incidano sui ragazzi», ha detto in conferenza stampa Walter Mazzarri.



Tifosi. «Siamo in democrazia e ognuno può fare come vuole, noi siamo professionisti e dobbiamo dare tutto per questi colori. Non ne parlerei nemmeno più, non è il mio compito parlarne».



Gara con Parma. «Non ci saranno tranelli, deve esserci il rispetto per l'avversario. Bisogna migliorare la mentalità, iniziando nel modo giusto, facendo la fase passiva molto forte ed esprimere il nostro calcio».



Palacio. «Quando un giocatore si trova due-tre volte davanti al portiere significa che c'è buon gioco. Il giocatore stesso vuol dire che ha i tempi, ha corsa e si capisce con gli altri. Magari non è lucido perché corre tanto, sono molte le cause. Ne abbiamo visti di attaccanti che per un periodo non segnavano. Rodrigo deve stare tranquillo e continuare così, quando meno se l'aspetta segnerà. Cavani stesso per un momento non segnava, gli dicevo di non pensarci e il problema si è risolto nel breve tempo. Ma conta che la squadra vinca».



Infortuni. «Stiamo provando a recuperare Hernanes, ci devo parlare ma non so se lo avrò o lo avrò a tempo pieno. Campagnaro non ce la fa, salvo novità non cambia nulla rispetto all'ultima partita».



Classifica. «Bisogna cercare continuità e attraverso questa il risultato. Dopo due sconfitte la classifica risente, noi non abbiamo guardato la classifica e non lo facciamo adesso. Ora c'è il Parma, poi il Saint Etienne».



Reazione. «Dopo Firenze c'è stata la sosta e alcuni giocatori hanno potuto lavorare, Hernanes su tutti. Poi, nei momenti difficili, i ragazzi hanno dimostrato di essere uniti e convinti, hanno lavorato bene. C'erano tutte le componenti interne per riprendersi, tutti eravamo convinti di far bene e abbiamo corretto quello che non andava».



Osvaldo. «Per lui c'è un barlume di speranza di rientrare col Saint Etienne, lui come Nagatomo. Ma ora pensiamo al Parma».