La Lazio. «Dovremo stare attenti, è una squadra da trasferta e non è un bene per noi. Hanno forze e difetti e cercheremo di approfittarne, ma anche loro si devono preoccupare di noi. L'obiettivo è riconquistare San Siro. Dopo due mesi posso dire che si è ritrovata la caparbietà e il Dna Milan. Questa è una buona base».
Condizione. «Ancora non so a che punto siamo. Cresceremo gara dopo gara e saremo più squadra. Sono fiducioso per la stagione, ci siamo allenati bene. Era una squadra preoccupata e poco convinta delle sue qualità».
Debutto. «Il calcio si vive di emozioni. Da allenatore dormo molto meno rispetto a prima. Contro la Lazio ci sarà bisogno anche di me, spero di riposare qualche ora».
Berlusconi. «Non so se mi chiamerà, ma lo ringrazio perché mi è stato vicino. La sua presenza è motivazionale. Ha un consiglio per tutti ed è un valore aggiunto».
Tifosi. «Li aspetto a San Siro. La squadra ha bisogno di loro».
Obiettivi. «Il mio compito e fare rendere i giocatori al 100% e spero a fine anno di averli fatti rendere al massimo. Ci sono squadra più attrezzate, come quelle entrate in Champions, ma speriamo che il Milan possa essere la sorpresa del campionato».
Pazzini. «Lui è un leader di questo progetto sia che giochi sia che vada in panchina. Conte ha parlato anche di lui».
Torres. «Lo conosciamo. Mi è stato detto che è il primo ad arrivare agli allenamenti ed è una persona positiva. Insieme ai milanisti lo faremo ritornare il giocatore che tutti conoscono. Se Torres si adatterà 4-3-3 altrimenti cercheremo un'alternativa. Se ho sentito Mourinho? Sì, mi chiedevo solo come stesse e che atteggiamento avesse».
Simone Inzaghi. «Mio fratello sarà presente con la famiglia, per noi la Lazio è qualcosa di speciale. Simone allena la Primavera, ha un futuro roseo, è preparato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA