Iturbe, un'altra giornata nell'anonimato: il sipario si chiude tra i fischi

Iturbe, un'altra giornata nell'anonimato: il sipario si chiude tra i fischi
di Alessandro Angeloni
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Domenica 19 Aprile 2015, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 18:51
Un passetto avanti, due indietro. Un anno, o quasi, così, senza lasciare traccia. Spesso anonimo, mai decisivo. Manuel Iturbe l’altro ieri ha dichiarato: «Spero possa arrivare Dybala». Ecco, se lo augurano in tanti oggi, tutti coloro che un’estate fa si sbracciavano dal caldo con un sogno in mano. Forse anche lui stesso non ne può più, avrà pure voglia di passare la mano. E’ passato quasi un anno e il sogno adesso si chiama Dybala (o chi per lui), anche per il giovane argentino. Comunque un altro e non più Iturbe che con l’Atalanta ha forse dato il peggio di sé. Non ne ha azzeccata una, sbagliando le giocate più semplici, anche quelle che, in teoria, gli sono congeniali. Palla lunga, spazio a disposizione, Roma già sull’uno a zero: parte Manuel, lo stop è con lo stinco e la palla sfugge sul fondo. Un caso? No, non è un caso. La giornata è storta e quella fuga strozata era solo l'amaro buongiorno del mattino, la buonanotte arriva con una serie di giocate sbagliate a due metri. Palla a lui? Palla all’avversario. Sistematico. Zero tiri in porta stavolta, quindi siamo fermi alla rete in campionato, l’unica, segnata allo Stadium di Torino lo scorso ottobre. Quella era una Roma che ancora regalava qualcosa, oggi è sparita quella Roma e Iturbe con lei. Ma da un pezzo. Fischi.
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