Un gol, tre punti. Potrebbero essere quelli decisivi per lo scudetto. Conte dixit, che ha sfatato pure il tab Ballardini, l’unico sotto la sua gestione fino a stasera a non prenderle allo Juventus Stadium, dove la Signora quest’anno in campionato ha fatto percorso netto: 17 vittorie su 17 partite, 90 punti su 34 gare complessive. Numeri spaventosi.
Il risultato partorito però non è stato la conseguenza di una serata esaltante sul piano del gioco e dello spettacolo. Che in Italia non esistano partite facile era risaputo. Il Bologna si era chiuso a riccio. Aveva intasato tutti gli spazi. Poi ci ha pensato Paul Pogba, classe 1993, il più utilizzato da Conte in questa stagione, per tutti mister 70 milioni, con una destro letale (Curci non è stato proprio reattivo) ad interrompere 64 minuti di noia ed equilibrio apparente. Uno a zero.
Tanto quanto è bastato per mettere un altro mattoncino verso il terzo scudetto consecutivo. Il Bologna è stato deludente dalle parti di Buffon, che non ha fatto neanche una parata. E questo è tutto dire. Mancano 4 partite al gong finale. Considerando la forza della banda di Conte e il rollino di marcia sembra essere solo una questione di tempo. Ora testa e gambe all’Europa League.
Giovedì in Portogallo il primo atto delle semifinali contro il Benfica dove torneranno Lichtsteiner, Bonucci e soprattutto Vidal e Tevez.