Lazio, nello Stadium per continuare a stupire:
contro la Juve, missione nono successo di fila

Lazio, nello Stadium per continuare a stupire: contro la Juve, missione nono successo di fila
di Gabriele De Bari
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Sabato 18 Aprile 2015, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 08:39
Il campionato alza il sipario su una sfida omerica, dove, però, il finale potrebbe non essere quello scritto nell'Iliade perché, tra Juventus e Lazio, è difficile sapere chi vestirà i panni del Pelide Achille e chi quelli di Ettore. C'è la suggestiva possibilità che venga cambiata l'identità degli interpreti dell'antichissimo poema e sarebbe un colpo clamoroso che potrebbe mettere del pepe sulla coda del torneo. La capolista, in lotta su 3 fronti, è una macchina collaudata, quasi perfetta, ingorda di vittorie, ma i biancocelesti avanzano con la baldanza dei bucanieri pronti all'ennesimo arrembaggio. Otto successi consecutivi hanno portato punti, stima, convinzione e nuove ambizioni. E oggi i bianconeri sono nella condizione di temere un avversario lanciatissimo, dei quali nessuno ancora conosce i veri limiti. Bisogna affondare la memoria di una quindicina di anni per trovare un'altra partita alla pari, senza che la Juventus venisse considerata favorita assoluta e la Lazio vittima predestinata. La formazione di Pioli incute timori e l'allenatore, con un pizzico di giustificata iattanza, può sperare nella nona sinfonia e sfidare i campioni guardandoli negli occhi.

TRA DUE FUOCHI

La truppa di Massimiliano Allegri è assediata tra 2 fuochi: da una parte il Monaco, dall'altra la Lazio. Non c'è dubbio che la Champions racchiuda un peso specifico di gran lunga superiore, però è difficile pensare a una Juventus che perda 2 volte di fila in campionato. Ovviamente il tecnico, nel varare l'assetto della squadra, penserà al turn over in vista del ritorno di Coppa, ma dovrà anche mettere in cassaforte lo scudetto dopo lo sciagurato passo falso di Parma. La Lazio dovrà essere brava nel capitalizzare le ”distrazioni mentali” della capolista e tentare un'altra impresa. C'è da difendere il secondo posto e rintuzzare il controsorpasso, c'è un prestigio assoluto che lieviterebbe enormemente con una vittoria a Torino, c'è da cambiare il finale dell'Iliade. Questa è una Lazio che può battere qualsiasi avversario, anche senza de Vrij e Parolo. La condizione è ottima, la concentrazione e la determinazione sono assolute, perché tutti vogliono continuare a stupire volando ancora più in alto. La Juve è più attrezzata in mezzo al campo, la Lazio si fa preferire sulle fasce: saranno i temi tattici decisivi del match.



RISCATTARE L'ANDATA

Forse, delle 8 sconfitte subite, quella che Pioli non ha mai accettato fino in fondo è il 3-0 dell'andata che ridimensionò le ambizioni dei suoi. «Il primo tempo fu equilibrato, poi ci furono degli errori che comunque ci sono serviti. La Juventus è la più forte ma ha dei punti deboli e sappiamo dove colpire, abbiamo studiato bene che tipo di gara interpretare. Per vincere dovremo avere sempre una grande compattezza di squadra, questo è sicuro ma i ragazzi hanno imparato a sacrificarsi contro avversari che hanno qualità e dinamismo. Per noi sarà un altro valido test, per capire dove possiamo arrivare, un incontro complicato come è giusto che sia quando sono davanti la prima e la seconda della classifica. Non firmerei per un pareggio ma non parliamo di scudetto: il discorso è chiuso a prescindere dall'esito del match. Abbiamo i nostri obiettivi da centrare, ci siamo vicini, però ancora non abbiamo fatto niente, quindi servono altre prove di spessore e altri punti per migliorarci. La Lazio è la squadra che sta meglio e questo potrebbe risultare determinante. La Juve è abituata a questo tipo di partite, la Lazio non vuole fermarsi neppure a Torino». E allora c'è spazio per pensare al record di Eriksson, accendere i sogni e ripassare Omero.