I BIANCONERI
Torna “Ninomaravilla”: doppio slalom, in bambola l'ex Lichtsteiner, graziato Storari dal tiro a giro spalmato sul palo. Accadeva questo nell'ultimo Lazio-Juve (1-1) del 25 gennaio, Keita mostrava al mondo il suo genio. Retrogredito in questi mesi, tra mugugni, silenzi e qualche marachella di troppo. E pensare che Conte gli aveva fatto i complimenti a inizio stagione a Formello. Logica reazione di chi, dopo averlo ammirato in quella sfida, lo voleva trascinare a Torino prima di diventare ct azzurro: «Liverpool e Juve sono arrivate ad offrire 20 milioni di euro per Keita in estate», rivelava l'avvocato Cascella, in attesa del passaporto spagnolo. Lotito chiedeva 30 milioni, anche all'Arsenal che continua a spiarlo da vicino.
LA RABBIA
Chi l'ha visto ieri a Formello? Keita sputava veleno in allenamento, lo iniettava nel pallone: «Passatemelo, passatemelo», urlava a tutti. Bollin lo faceva arrabbiare in Primavera, prima delle gare, per farlo rendere al massimo. Dopo avergli dato solo due maglie da titolare, allora Pioli potrà succhiare un'ira funesta con la Juve. Proprio nel momento del bisogno: se Mauri non ce la farà, arderà il fuoco di Keita. Già dopodomani potrebbero iniziare le nuove prove con Candreva, dipenderà da Conte: se l'esterno disputerà anche un solo minuto in Italia-Crozia, per regolamento non potrà disputare a 48 ore di distanza l'amichevole con l'Albania. Tutti gli indizi lo riportano a Roma.