RINNOVO SÌ, MA A CHE PREZZO?
Ora ci sono i mondiali alle porte, un'altra importante occasione per il tedesco, sicuramente l’ultima di una prestigiosa carriera. E, guarda un po’, Miro si ferma di nuovo, proprio mentre c’è da correre e aiutare la squadra. Lui è arrabbiatissimo e lascia sconsolato la clinica Paideia, con un “Non sto benissimo”, ma pure i tifosi cominciano a perdere la pazienza. Stavolta il referto parla di una “lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia sinistra”, uno stop di almeno quattro settimane. Una brutta tegola per Edy che lì davanti dovrà inventarsi qualcosa per sopperire all’assenza del campione. Sicuramente il bomber, se tutto andrà bene, potrebbe recuperare anche prima del previsto ed essere a disposizione di Reja per le ultime tre partite di campionato. Il precedente del 2012, però, non lascia grandi speranze. D’altronde i numeri non mentono mai e nel caso dell’attaccante sono quasi impietosi. Basti pensare che su 150 gare tonde tonde giocate dalla Lazio dal 2011 fino a domenica scorsa, Miro ne ha giocate 97, saltandone 53. Un dato che fa riflettere non solo l’ambiente, ma anche Lotito che da qualche settimana sta aspettando l’ultimo e definitivo sì da parte di Klose. Ma è giusto dare oltre due milioni di euro a un giocatore di 36 anni che quando ne ha i più bisogno non c’è mai?
L’ASSALTO DI INZAGHI
Riflessioni su Klose a parte, stasera (ore 20,30 all’Artemio Franchi), per la Lazio potrebbe essere una giornata storica. La Primavera di Simone Inzaghi sfiderà la Fiorentina nella finale di ritorno della coppa Italia Primavera. Il risultato dell’andata è 3-1 per i biancocelesti e il tecnico si mostra cauto: «I ragazzi sanno quanto sia importante questa partita e sono convinto che faranno una grande prestazione». L’ultimo successo è del ’78 e ad alzare il trofeo fu un giovanissimo Mauro Tassotti, ora il vice di Seedorf al Milan.
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