Lazio, patto per l'Europa: cena per festeggiare
Miro Klose e fissare l'obiettivo Champions

Lazio, patto per l'Europa: cena per festeggiare Miro Klose e fissare l'obiettivo Champions
di Alberto Abbate
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Sabato 30 Agosto 2014, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 11:13
Tutti in campo con Pioli. C'è pure il presidente Lotito: «Siamo felici d'aver ingaggiato un grande allenatore, capace d'instaurare in breve tempo un fortissimo feeling con lo staff e i giocatori. Si è messo in gioco, consapevole della difficoltà di una piazza che, alla luce della sua storia, rincorre ambizioni e progetti importanti. Siamo certi che Pioli ci porterà lontano». E' stato stretto un “patto per l'Europa”, giovedì sera alla cena di Klose. Davanti a una torta gigante, tutta la Lazio ha soffiato le candeline, ha espresso un desiderio Champions: «Quando arrivai al San Lorenzo, non s'era mai vinta la Coppa Libertadores, era diventata un'ossessione. Alla fine l'abbiamo conquistata. Penso che la Lazio possa fare lo stesso, lottare per qualcosa d'importante», giura Gentiletti. Santiago subito, si sente già pronto: «Sarà una partita dura col Milan, ma io sto già bene fisicamente, ho parlato con Pioli e ho capito i meccanismi. Adesso sta al mister scegliere». E' lui, il segreto della Lazio: «Il tecnico ha creato un grande gruppo, un feeling fra tutti i giocatori – spiega il “rincalzo” Braafheid – e adesso anche io sono parecchio motivato a sfruttare le mia chance, a vincere qualcosa con questa nuova maglia, dopo un anno davvero difficile all'Hoffenheim».



LO SCETTICISMO

E' sbarcato a Roma, Gentiletti, fra lo scetticismo di una piazza rovente. Al San Lorenzo era un idolo, qui si fa la Lazio o si “muore”: «Darò tutto per difendere i colori biancocelesti, per entrare nel cuore dei tifosi». Che mugugnano perché si aspettavano un nome di maggior grido: «E' un errore che si fa qui nella capitale. Noi non andiamo alla ricerca di nomi, ma di elementi utili. Santiago è stato messo subito in croce». S'offende del pregiudizio popolare chi - il ds Tare - ha scoperto Lulic, ma ha anche rifilato ai laziali Vicinius, Novaretti, Perea, Kakuta e Postiga solo nell'ultimo anno. Ad ogni modo, Gentiletti crede in se stesso: «Non deluderò le aspettative e sarà un onore giocare al fianco di de Vrij. E' un grande difensore, lo ha dimostrato al mondiale».



LA FORMAZIONE

Al momento Pioli prova ancora l'olandese con Cana in difesa, Basta e Radu sulle fasce. Il tecnico però tiene tutti sulle spine, sarà fondamentale l'aspetto mentale per sfatare il tabù San Siro. Certo solo il 4-3-3, il ballottaggio Biglia-Ledesma a centrocampo, con Lulic e Parolo mezzali. Pure il pupillo Felipe Anderson si sente in corsa («Sto bene, voglio battere il Milan»), ma Candreva e Keita sono in netto vantaggio. Klose un gradino sopra Djordjevic: è il “Mito” di Pioli.
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