Pioli: «Basta pensare al passato, andiamo a Genova per imporre il nostro gioco»

Pioli: «Basta pensare al passato, andiamo a Genova per imporre il nostro gioco»
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 20 Settembre 2014, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 13:15

Andare avanti, non fermarsi e soprattutto crescere. Prima di partire per Genova, Pioli spiega cosa vuole dalla squadra per la sfida di domani a Marassi:

«Dobbiamo far capire chi siamo, mettere in campo la nostra identità, i miei ragazzi sanno cosa voglio: comandare il gioco”. Il tecnico vuole una Lazio aggressiva, che sa cosa vuole. La novità è il ritorno tra i convocati di Marchetti.

Esame Genoa: “Ogni partita lo è.

E’ una gara importante ma come le altre due precedenti che ci dà la possibilità di mettere in campo il nostro potenziale, prestazione e risultato positivo”.

Una mentalità diversa, imporre il gioco pure in trasferta: «Vogliamo cercare di fare noi la partita: sappiamo che sono avversari pericolosi, ma abbiamo la nostra voglia di stare campo e fare punti».

Il portiere e il ritorno di Marchetti: «La formazione non la comunico qua, questo lo sapete bene. Sono felice che Federico Marchetti è tornato con noi e sarà sicuramente convocato».

Klose o Djordjevic: «Non condivido il luogo comune squadra che vince non si cambia, vedremo. Non mi precludo nulla, potrebbero anche giocare insieme»

Una chance per Felipe Anderson?

«Ho la possibilità di scegliere tra molti elementi di qualità: sarebbe molto peggio la situazione contraria».

La novità per domani potrebbe essere un mediano? «La squadra ha mostrato degli equilibri nelle ultime partite. Io faccio fatica a dividere la squadra in reparti e dobbiamo sempre sviluppare il nostro gioco. Il centrocampo che ho formato nelle ultime squadre mi dà l’idea di una squadra equilibrata».

Le insidie maggiori: «Il Genoa ha perso in casa solo negli ultimi minuti contro una squadra quotata come il Napoli. Sappiamo bene che squadra troveremo, abbiamo grande rispetto, ma vogliamo andare lì per giocare con umiltà, determinazione, voglia di fare la gara e vincere».

La Lazio deve crescere: «Si il processo va ultimato. Dobbiamo crescere dal punto di vista della determinazione, sapere che ogni partita va affrontata al massimo e ogni pallone è quello decisivo».

Genoa, bestia nera da tre anni: «Le statistiche interessano a voi. Le squadre sono cambiate, gli allenatori sono cambiati…Noi dobbiamo solo pensare a far succedere qualcosa di diverso grazie alle nostre prestazioni».

A che punto è la Lazio?

«Alla terza giornata di campionato nessuna squadra può essere già al massimo delle sue potenzialità. Lavoriamo tutti giorni per farci trovare pronti all’esame settimanale. Dobbiamo cercare di diventare squadra il prima possibile. Siamo convinti che il lavoro stia dando buoni frutti e la strada è quella giusta. Fare una percentuale adesso è difficile, ma ci stiamo arrivando a diventare una squadra compatta».

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