Lotito allo scoperto: «Lazio da Champions»
Ora sul mercato per completare la rosa

Lotito allo scoperto: «Lazio da Champions» Ora sul mercato per completare la rosa
di Emiliano Bernardini
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Sabato 1 Novembre 2014, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 16:53
Eccola la parolina magica: Champions League. Non più un tabù ma un obiettivo concreto della Lazio targata Pioli. L'ottimo pareggio sul difficile campo di Verona ha sciolto anche le scaramanzie del presidente Lotito che si è lasciato andare. Poche parole racchiuse in un comunicato che però hanno un significato ben preciso: «C'è rammarico per non essere riusciti a conquistare la quinta vittoria consecutiva, ma il punto guadagnato sul campo del Verona è comunque un passo importante nella strada verso il terzo posto, nonché l'ulteriore conferma della nostra compattezza anche di fronte a un uomo in meno in campo, cosa che rende la sfida ancor più difficile». È la prima volta in assoluto che il numero uno biancoceleste nomina la Champions League. O meglio terzo posto, l'unico possibile ancora in palio visto che Juventus e Roma fanno un campionato a sé stante. Per il momento il gradino più basso del podio la Lazio lo condivide con Milan, Udinese e Sampdoria, vincere a Verona avrebbe consentito di fare un salto triplo. Ma forse al Bentegodi c'è stata un po' di paura del vuoto, capita quando si vola in alto e soprattutto quando il piano prevedeva tracciati decisamente più a bassa quota. Per questo che il pareggio contro l'undici di Mandorlini va visto comunque come una crescita dettata da quel cambio di mentalità che Pioli sta cercando di infondere alla squadra dal ritiro estivo.



SERVE IL MERCATO

«Abbiamo intrapreso la retta via – ha aggiunto il patron-, ora è importante mantenere il ritmo ed affrontare ogni incontro come se fosse una finale: fondamentale saranno il supporto e l'affetto dei nostri tifosi». Ma per sognare in grande però non basta solo il cambio di mentalità della squadra. Serve soprattutto uno scatto da parte della società. Il salto di qualità passa inevitabilmente dalla prossima finestra di mercato. In estate si è fatto molto, ma la rosa è ancora incompleta. Colpa in parte anche di quei fattori imponderabili tanto cari al presidente laziale. Bisognerà correre ai ripari in difesa: serve un centrale. Gentiletti non tornerà prima della fine del campionato e le alternative pronte in casa non si sono dimostrate all'altezza. Cana è stato riadattato in quel ruolo, l'albanese è un centrocampista. E comunque si muove meglio in una difesa a tre piuttosto che a quattro. Ciani la maggior parte delle volte va in difficoltà, s'impone fisicamente ma tecnicamente ha grossi limiti. Il problema del terzino destro lo ha risolto Pioli rivitalizzando Cavanda dopo l'infortunio di Basta e il flop, forse annunciato, di Konko. Quest'ultimo lunedì contro il Cagliari potrebbe però avere un'altra chance.



GUAI A SINISTRA

Un punto interrogativo si è aperto invece sulla fascia sinistra. In rampa di lancio i giovani Keita e Anderson sono stati scavalcati da Capitan Mauri. Da quando Pioli si è affidato a lui la Lazio in un colpo solo ha infilato quattro vittorie ma soprattutto ha trovato i gol di Djordjevic, ben 5. E non è un caso che senza di lui in mediana il serbo abbia smesso di segnare. Anderson ha deluso e non poco da inizio stagione, il tecnico laziale lo ha bocciato con il Torino, magari non definitivamente. Dotato di tecnica e rapidità il brasiliano manca di carattere. La Lazio lo ha aspettato per un anno, crede in lui ma è ora di raccogliere i frutti. Diverso il caso di Keita che di personalità ne ha fin troppa. Il gioiello della cantera laziale va sgrossato e lucidato. Lasciarlo opacizzare sarebbe un delitto. A Verona le sue sfuriate avrebbero fatto molto comodo.