IL RIENTRO DEL LEADER
La squadra è pronta alla riscossa e per ripartire Pioli si affida a Mauri. L'uomo della Provvidenza. Il brianzolo è tornato finalmente in campo, l'infortunio muscolare alla coscia è alle spalle e sabato contro il Chievo il tecnico gli affiderà di nuovo la Lazio. Con il trequartista biancoceleste la squadra gira in modo diverso e, almeno apparentemente, appare più sicura. Non sembra uno dal carattere d'acciaio, un trascinatore, né tanto meno il classico calciatore tutto grinta, pronto a riprendere i compagni pubblicamente, ma è solo una maschera. E l'esperienza in carcere a causa del calcioscommesse l'ha segnato e anche cambiato.
IL PERNO
Ogni anno parte dalle retrovie, quasi dimenticato, ma nonostante la sua età (l'otto gennaio compirà 35 anni), alla fine riesce sempre a conquistarsi il posto fisso. La qualità è tanta, ma pure l'esperienza che mette sempre al servizio della squadra. Ogni allenatore alla fine non riesce a farne a meno. E' successo prima con Delio Rossi, poi con Ballardini, con Reja e Petkovic e adesso anche con Pioli. Felipe Anderson e Keita ne sanno qualcosa. All'inizio di questa stagione si pensava che i due giovanotti avrebbero messo il vecchietto all'angolo una volta per tutte, invece, senza il brianzolo la Lazio sembra non riesca ad esprimersi al meglio. Rispetto ai due, Mauri è più equilibrato e nonostante la sua età, riesce a fare perfettamente sia la fase offensiva che difensiva. Sa inserirsi, sa come servire le punte e gli esterni, mettendo a proprio agio pure i centrocampisti con i suoi continui rientri e, per non farsi mancare nulla, sa anche fare gol. Se non ci fosse stata la parentesi del calcioscommesse, avrebbe avuto più fortuna e riconoscenza anche in nazionale.