Lazio: corsa, grinta e giocate di classe
la scossa Mauri arriva troppo tardi

Lazio: corsa, grinta e giocate di classe la scossa Mauri arriva troppo tardi
di Salvatore Riggio
2 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Settembre 2014, 14:57
Corsa, passaggi filtranti e palloni recuperati. La partita di Stefano Mauri a San Siro iniziata soltanto al 73' e forse questa sconfitta servir da lezione a Stefano Pioli che lo ha buttato troppo tardi nella mischia. Il centrocampista biancoceleste è subentrato a Lulic a ripresa inoltrata ed è quello che più di tutti ha impensierito la difesa del Milan. Pochi minuti a San Siro per spingere la Lazio a una rimonta incredibile dopo essere andata sotto tre volte per le reti di Honda, Muntari e Menez (il francese, ex Roma, su rigore). Con la sua visione di gioco ha dialogato con tutti i compagni ed è stato proprio lui a mettere Djordjevic davanti a Diego Lopez, ma l'attaccante ha sbagliato. Peccato perché proprio lui qualche minuto prima aveva propiziato l’autorete di Alex, gol della bandiera della Lazio. Il campionato è appena iniziato e ci sarà tempo, vista anche la sosta per le gare della Nazionale di Antonio Conte (presente a San Siro insieme a Carlo Tavecchio e Lele Oriali), per rimediare agli errori commessi e trovare la giusta quadratura di una squadra che comunque al Meazza ha cercato di fare la partita. Così da ieri il tecnico Pioli sa che può contare su Mauri, che in tutti questi anni (è sbarcato a Formello nel gennaio 2006 e ha finora collezionato 254 presenze) è diventato il simbolo della Lazio. Da ricordare il suo ritorno in campo a febbraio, nel derby con la Roma (terminato 0-0), dopo la squalifica per il calcioscommesse. Sei mesi di stop per tornare nella gara più sentita e lottare su ogni pallone. Mauri aveva poi concluso la stagione con 12 presenze e quattro gol. Il nuovo anno in biancoceleste riparte da Milano e dal carattere messo in campo fin dal suo ingresso al posto di Lulic. Per agonismo può essere preso ad esempio e dopo la sconfitta di ieri contro il Milan è anche a lui che Pioli si deve aggrappare. A uno come lui non si può rinunciare, essendo stato il motore offensivo di una squadra che nel finale ha cercato di mettere alle corde i rossoneri, nonostante il risultato negativo. Chissà cosa sarebbe successo negli ultimi secondi se Candreva avesse trasformato il rigore...
© RIPRODUZIONE RISERVATA