La strategia di Pioli: Lazio più coperta per salvare il terzo posto

La strategia di Pioli: Lazio più coperta per salvare il terzo posto
di Alberto Abbate
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Giovedì 28 Maggio 2015, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 10:16
Chiuditi e riparti, Lazio. In ritiro, nel 4-3-3. Questo terzo posto va difeso con le unghie e con i denti al San Paolo. Niente tifosi a Napoli? Oggi alle 17 a Formello l'invasione e la carica d'un popolo (porte aperte), pronto a stringersi comunque al tuo fianco. Tre giorni per Pioli e i suoi ragazzi per studiare con intelligenza ogni mossa. Guai stavolta a buttarsi nel vulcano, qui serve tattica e strategia. Basta – si fa per dire - un punto, anche se sembra un'impresa. Perché in 37 giornate, i biancocelesti hanno racimolato appena sei X. Altrimenti 20 successi e 11 Ko. Questa squadra gioca sempre per vincere e talvolta finisce al tappeto. Solo eccessi, nessuno in A ha pareggiato così poco. Col Napoli, in Coppa Italia all'Olimpico, era arrivato un 1-1 che sembrava deleterio in vista della sfida del ritorno. Invece fu un risultato preziosissimo. Domenica sera sarebbe oro, anzi bronzo, alle pendici del Vesuvio. Domenica, se la Lazio s'accontenta, gode.

RIMONTA
Il calo ormai è evidente, ma un ultimo sforzo controllato può pagare. Dopo aver conquistato addirittura 24 punti con 8 vittorie consecutive, la Lazio ne ha racimolati appena 8 nelle 7 partite successive. C'è un dato consolatorio post-derby: sei sconfitte all’Olimpico, forse è meglio giocarsi l'ultimo round fuori casa. Ma senza spinta della Nord, bisognerà a maggior ragione massimizzare le forze. L'aggressività biancoceleste ormai ha un effetto boomerang, lo si è visto contro la Roma. C'è un'intera stagione sulle gambe, qualche big non al top. E, in generale, non è una coincidenza che la Lazio abbia perso il 35% dei secondi tempi giocati (13 su 36) e subìto 24 gol (il doppio dei primi 45') nella ripresa (il 66,6%).

L’INTENSITA’
Piolilandia è nata e cresciuta per dominare, ma non può certo farlo con la stessa intensità sino al fotonish. Così è arrivato il capitombolo nei supplementari di Coppa Italia, così – con le fatiche infrasettimanali sulle gambe – non è stato facile attaccare (e difendere con lo stesso vigore) nel derby. Non è una questione di cuore, ma di forza. Che non può certo essere sovrumana. Manca la reazione di questa Lazio, dunque, perché si spreme tutta e subito fino all'ultima goccia di sudore: perse così 11 delle 15 partite (73,3%) in cui i biancocelesti sono andati in svantaggio. Solo il Parma ha rimontato di meno (4). Al San Paolo, per fortuna, non bisognerà inseguire nessuno, ma difendere questo benedetto terzo posto.

L'EQUILIBRIO
Apparentemente semplice chiudersi e ripartire, invece a Formello ora sembra un oltraggio alla mentalità vincente. Eppure la Piolistrojka, dopo aver rivoluzionato il gioco, non è mai stata così efficace nei big match: la Lazio ha racimolato appena 7 punti sinora (manca la sfida di domenica) negli scontri diretti con le 5 antagoniste della top six di Serie A. Solo la Fiorentina ha fatto peggio (4 punti): il Genoa ne ha collezionati 11, Roma e Napoli 18, la Juve 23 fra andata e ritorno. I biancocelesti hanno battuto solo i partenopei in Coppa Italia, proprio al San Paolo, e Pioli è pronto a riproporre lo stesso 4-3-3: Gentiletti è stremato, potrebbe riesserci come allora Mauricio con de Vrij, Basta e Lulic sulle fasce; Parolo, Biglia e Cataldi in mediana; Candreva e Felipe Anderson dietro uno fra Djordjevic (ora favorito) e Klose. Lotito e Tare staranno vicinissimi alla squadra in questi giorni di ritiro (parte stasera), ci sono già solo 9,4milioni di motivi (di diritti tv) per aggrapparsi a questo terzo posto Champions e non mollarlo più.
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