Metamorfosi Candreva, sia con la Lazio che con la Nazionale gioca come esterno puro

Metamorfosi Candreva, sia con la Lazio che con la Nazionale gioca come esterno puro
di Gabriele De Bari
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Martedì 21 Ottobre 2014, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 10:31
Antonio Candreva ha l'argento vivo addosso anche nella nuova veste tattica. E' uno dei calciatori che indirizzano maggiormente i risultati delle rispettive squadre, sempre al centro delle azioni più importanti. Adesso è diventato il ”re degli assist” avendone ha già distribuito 5 vincenti: contro Palermo, Sassuolo, Cesena e gli ultimi 2 a Firenze. Lo scorso campionato, con 15 reti, è risultato il miglior marcatore a testimonianza di una completa maturazione avvenuta con la maglia della Lazio. Quest'anno, pur restando il calciatore biancoceleste che ha tirato di più in porta (22 volte), è diventato meno egoista e si è messo al servizio dei compagni, di Djordjevic in particolare che può finalizzare al meglio i suoi cross.



COME IN NAZIONALE

Fino a qualche partita fa il romano si accentrava e giocava anche da mezzala pura, una situazione tattica che lo portava più volte in zona tiro. A Malta, come a Firenze, è rimasto quasi sempre sulla fascia destra da dove ha scodellato invitanti palloni per il centravanti. Il ct Conte gli ha chiesto questo tipo di lavoro tattico, sia per allargare il gioco, sia per sfruttarne le antiche caratteristiche da centrocampista. Rispetto al solito Candreva si è avuta l'impressione di un calciatore un po' sacrificato, però ha rispettato senza problemi le consegne. Nella vittoriosa partita contro la Fiorentina i dettami tattici di Pioli hanno ricalcato quelli di Conte così Candreva ha fatto soltanto l'esterno, coprendo l'intera fascia con rapidi ripiegamenti quando la squadra si trovava ad affrontare la fase di non possesso. Ha passo, cambio di ritmo, accelerazione e facilità di palleggio che ne fanno uno dei migliori interpreti del campionato.



UOMO SQUADRA

Un antipasto della novità tattica si era avuta a Palermo: suo il cross basso per il vantaggio dell'attaccante serbo. Il Candreva esterno piace perché, dai suoi piedi, partono sempre palloni invitanti, di quelli che possono cambiare il destino degli incontri. Ormai è una sicurezza, autentico punto di forza a disposizione dell'allenatore, un ragazzo che non fa mai problemi e si cala con entusiasmo in ogni tipo di ruolo. Dopo al delusione patita al Mondiale, Candreva, è tornato in maglia azzurra e si sta ritagliando un ruolo da grande protagonista. Il tiro sembrava la ossessione, cercava la porta anche da posizioni impossibili, penalizzando i compagni meglio piazzati. Ora è un uomo-squadra, che detta il passaggio, che distribuisce gioco e manda in gol gli altri. Così è capitato anche domenica, quando ha fornito sia la palla che ha sbloccato il risultato, che quella per il raddoppio di Lulic. Ha cercato la porta soltanto un paio di volte, segno evidente che si è calato totalmente nella parte. Presto arriveranno altri gol (ne ha già realizzato 2), per adesso si diverte a fare assist confermando di essere l'elemento di maggior lignaggio e personalità.



CRESCITA

Candreva è anche il calciatore dal rendimento più elevato, raramente sbaglia partita così come raramente sbaglia un rigore. Quello di San Siro, per fortuna non decisivo, è solo un ricordo lontano. Con il contratto fresco di rinnovo e con la nuova veste tattica il calciatore azzurro può essere l'arma in più a disposizione del tecnico Pioli per far crescere la Lazio e portarla sempre più in alto. La squadra, rilanciata in alto dalla trasferta fiorentina, è in linea con l'obiettivo europeo però, con un Candreva su questi livelli, i tifosi possono anche sognare qualcosa di più ambizioso.