CAMBIARE MARCIA
La Lazio non perde in casa del Chievo da 11 anni e la tradizione nel calcio ha significato però, questa volta, serviranno altre connotazioni: grinta, determinazione, sacrificio e fame di punti. Che non si sono viste nelle ultime 2 giornate. La formazione scaligera è stata ricompattata dal tecnico Maran e resa anche più aggressiva, non a caso è arrivato il pari di Udine a restituire fiducia ai veneti, abituati a lottare per guadagnarsi il pane dei poveri.
Il Chievo la metterà sulla corsa, sul movimento, sui raddoppi e Pioli dovrà prepararsi a una sfida tosta. La strigliata di Lotito ha riportato lo spogliatoio davanti alle responsabilità: tutti sono in discussione. E allora servirà una prova di spessore e 3 punti che dovranno rimpolpare una classifica che non luccica, perché sconta già 5 sconfitte.
Bisogna rialzare la testa e ripartire. Anche Pioli, dopo il presidente, tenta di dare una sferzata al gruppo.
DIFESA RIDISEGNATA
«Non ci vuole un genio per motivare la squadra, purtroppo non siamo nella posizione che avremmo voluto. Nelle ultime partite è mancato qualcosa: attenzione, lucidità, determinazione. Le sconfitte fanno male, però tornano utili se si capiscono le situazioni che le hanno provocate. Vogliamo disegnare un futuro migliore, a Verona dobbiamo tornare a essere la squadra di qualche settimana fa, conquistando i tre punti, sappiamo cosa fare per ottenere il risultato». Il tecnico proverà a ridisegnare l'assetto della difesa, sotto accusa per i gol subiti, e rilancerà Mauri che dovrà rivitalizzare una manovra offensiva apparsa impacciata. Su di lui si appuntano speranze e responsabilità di una trasferta che avrà un senso concreto solo in caso di vittoria.