«Lazio mia, devo fermarti». Hernanes tornerà per la prima volta all'Olimpico da ex

«Lazio mia, devo fermarti». Hernanes tornerà per la prima volta all'Olimpico da ex
di Salvatore Riggio
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Maggio 2015, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 09:00
Quella contro la Lazio per Hernanes sarà una gara emozionante. Sarà la prima volta da avversario all'Olimpico.
Hernanes, ripartiamo dal gol contro la Roma a San Siro.
«Per me segnare è sempre un motivo di grande gioia. Se poi segni in una gara importante, questa gioia aumenta. È inevitabile».
E cosa vuol dire siglare un gol proprio ai giallorossi?
«Per parecchi anni sono stati i miei rivali, quindi è stato un gol fondamentale. Quando gioco contro di loro, sento ancora grandi emozioni».
Adesso torna, per la prima volta, all'Olimpico da avversario contro la Lazio.
«Uno stadio meraviglioso. È stata casa mia e conservo dei bellissimi ricordi. Già so che mi emozionerò appena vedrò l'Olimpico dal pullman. Sentirò delle sensazioni fantastiche».
Che accoglienza si aspetta dai suoi vecchi tifosi?
«Non sarò soltanto io l'ex di turno. C'è anche mister Roberto Mancini, che con la Lazio ha vinto uno scudetto da calciatore. Magari penseranno di più a lui, che a me (sorride, ndc). Sarà una bellissima esperienza rivedere i miei vecchi tifosi».
Ma se farà gol esulterà?
«Non voglio pensare a questa cosa. Ma solo perché le esperienze vanno vissute al momento. Vedremo se accadrà».
A Roma si ricordano le sue lacrime nel giorno dell'addio alla Lazio.
«Avevo appena salutato i miei compagni, lo staff e tutte le persone di Formello per me importanti di quegli anni. Quando le ho lasciate, all'uscita dal centro non sono riuscito a trattenermi. È stato molto difficile dire addio alla Lazio».
La sua ex squadra sta facendo un campionato straordinario.
«Sì, sono proprio una bella squadra. Che non è stata costruita in un anno; ormai era da tempo che avevano una base importante dalla quale ripartire. Inoltre, sono arrivati altri calciatori che hanno portato qualità nella rosa di Pioli».
Senza dimenticare Felipe Anderson.
«La sua esplosione ha dato un contributo importante, ma hanno anche altri campioni».
Quest'anno è difficile scegliere un protagonista della Lazio?
«Hanno Klose e lui fa sempre bene. Poi, ci sono Candreva e Parolo, che mi piaceva già ai tempi del Parma. Ma questa Lazio ha tanti punti forti »
Molti, però, dicono che Felipe Anderson sia il suo erede alla Lazio.
«Sta facendo veramente bene e sono felice per lui, è un grande amico. Un ragazzo per bene e ci sentiamo abbastanza spesso. Ma abbiamo caratteristiche diverse e non so dire se è il mio erede. In fin dei conti, io ho fatto la mia storia con la maglia biancoceleste e lui ora sta facendo la sua di storia».
La Lazio può qualificarsi per la Champions League?
«Non hanno un calendario semplice, ma secondo me ce la possono fare. Hanno tutte le carte in regola. Devono continuare a fare bene, ma dopo la nostra gara (altra risata, ndc)».
E l'Inter in Europa League?
«La matematica ci dà la possibilità di prenderci ancora un posto in Europa e ce la giocheremo. A iniziare dal match contro la Lazio.
Contro il Chievo com'è andata? «Abbiamo pareggiato perché non è mai facile giocare contro avversari che vengono a San Siro e pensano soltanto a difendersi».
Parliamo del ruolo. In queste gare sta giocando trequartista.
«Non ho mai gradito un ruolo piuttosto di un altro, ma a questo punto della mia carriera penso che quello più indicato sia il trequartista».
Quanto è stato difficile stare fuori?
«Devi essere forte per gestire quei momenti. Devi continuare a lavorare senza cambiare il tuo obiettivo. È questo il segreto per superare i periodi di difficoltà».
Capitolo Nazionale. È deluso dalla mancata convocazione?
«Certo, sono dispiaciuto perché è una cosa alla quale tengo. Ma devo dire che sono tornato a giocare con contuinità da poco. Mi dispiace che anche Felipe Anderson non sia stato chiamato. Merita la Nazionale».
Salvatore Riggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA