Lazio allo sbando, ora riparte il ritiro, con la Samp ultima chiamata per Pioli

Lazio allo sbando, ora riparte il ritiro, con la Samp ultima chiamata per Pioli
di Emiliano Bernardini
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Domenica 6 Dicembre 2015, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 21:28
La Lazio è alla deriva su tutti i fronti. Non c'è nulla di salvabile fin qui della stagione biancoceleste. I giocatori non reagiscono più, il tecnico è in confusione completa, i tifosi disertano lo stadio e il silenzio della società è assordante. La sconfitta di venerdì contro la Juventus, la quinta in sei gare, ha rappresentato il punto di non ritorno: Pioli ha i giorni contati. Nella pancia dell'Olimpico il presidente Lotito è esploso di rabbia. Prima un gestaccio verso i tifosi che lo contestavano, poi un confronto teso con il ds Tare su quello che bisogna fare nell'immediato per tentare di mettere una pezza a tutti gli errori fatti da questa estate in poi.

STIPENDI PESANTI
I due hanno avuto un duro faccia a faccia, non erano affatto d'accordo. Il ds avrebbe voluto esonerare immediatamente Pioli e dare via al nuovo corso. Lotito invece vuole aspettare ancora. Il motivo? Questione di soldi. Il club infatti, oltre allo stipendio del tecnico di Parma e quello dell'eventuale nuovo allenatore deve sborsare anche soldi extra dovuti a Petkovic, circa un milione di euro (l'udienza è fissata per il 23). Lotito sa da tempo d'essere destinato a soccombere (è evidente sul bilancio)e per questo vuole prendere ulteriore tempo per decidere. Eppure nella notte di venerdì Pioli sembrava destinato a salutare tutti. Lotito non ci ha dormito, poi nella mattinata di ieri, sbollita la rabbia, ha deciso di dare un ultima chance al tecnico emiliano. A questo punto diventa decisiva la sfida di lunedì contro la Sampdoria. Per questo i dirigenti biancocelesti hanno ordinato un nuovo ritiro. Da oggi alle 19 tutti di nuovo chiusi a Formello. Una decisione alquanto confusionaria visto che tra feste (8 dicembre) e tre giorni di trasferta per l'Europa League, la punizione durerebbe appena quattro giorni.

SANTO STEFANO
Il diktat presidenziale è stato accolto con favore da Pioli che sta tentando in tutti i modi di ritrovare il suo equipaggio. È evidente che la magia dello scorso anno è svanita, bruciata dal sole estivo e dalle prime delusioni stagionali. Il tecnico ha perso il favore dei veterani, in molti gli hanno voltato le spalle. Le ha provate tutte da inizio campionato ma a nulla sono servite le coccole prima e le punizioni poi. Gli hanno fatto terra bruciata e lui è andato nel pallone più completo. C'è anche molto del suo in questo crollo verticale della Lazio. La bella creatura che tutti ammiravano lo scorso anno non c'è più. Ieri l'avanti e indietro dal centro sportivo biancoceleste

SENATORI SERPENTI
L'iceberg contro cui si sta schiantando la Lazio si fa sempre più vicino e i calciatori in campo sembrano essere incapaci di reagire a questa situazione. Biglia esce piangendo, lacrime di frustrazione. Gli altri hanno la testa bassa mentre i pochi tifosi presenti contestano. Il cortocircuito è totale. Nel chiuso dello spogliatoio anche i calciatori si sono confrontati: molti sono ancora dalla parte del tecnico, ma altri (molti importanti) hanno ormai lasciato il comandante solo con il suo naufragio. Non lo ascoltano più e in campo l'ammutinamento è palese. Inspiegabile altrimenti la trasformazione di alcuni big. Serve una scossa, adesso più che mai. Prima che si torni a quel funerale dal quale Lotito si vanta di aver preso la Lazio.