L'ira di Lotito: «Manovra subdola. Mi tutelerò in tribunale»

L'ira di Lotito: «Manovra subdola. Mi tutelerò in tribunale»
di Redazione Sport
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Sabato 14 Febbraio 2015, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 07:23

«Ho dato mandato ai miei legali di tutelare la mia persona e la mia posizione istituzionale in sede giudiziaria - sia penale che civile - intendendo cosi reagire ad una manovra subdola ed accertare la responsabilità del sig. Iodice e di tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno utilizzato, o diffuso, un colloquio telefonico abusivamente registrato». È quanto ha reso noto il presidente della Lazio e consigliere Figc Claudio Lotito.

Il Carpi in A «una rovina», Beretta che «conta zero», i diritti tv prima di tutto e i soldi, che con le promozioni di club piccoli, rischiano di finire a breve giro di posta. È bufera sul calcio italiano che si riscopre ancora litigioso e spaccato su denari e potere e scatena la «forte irritazione» del governo che dice basta: «il pallone deve cambiare», il messaggio del sottosegretario Graziano Delrio.

Al centro delle polemiche Lotito, potente consigliere della federcalcio e stratega del nuovo corso in via Allegri, e soprattutto la sua telefonata registrata e resa pubblica dal dg dell'Ischia Pino Iodice a cui - dice il dirigente di Lega Pro - ne seguiranno altre che saranno consegnate non solo alla procura Figc ma anche alla magistratura.

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, dopo averne parlato col presidente del Coni Malagò, ha chiesto «un cambiamento del calcio»: l'irritazione fa seguito a quella per la vicenda dei libri - fanno sapere fonti di Palazzo Chigi - e la richiesta è alla Federcalcio: «dimostri un cambiamento di stile e di approccio nella gestione».

«Le parole di Lotito sono state incaute e rischiano di gettare discredito sul mondo del calcio, anche in funzione delle cariche istituzionali da lui ricoperte», dice il presidente del Coni Malagò.

Prende le distanze anche Carlo Tavecchio, che ha avuto in Lotito il suo grande sostenitore nella corsa alla poltrona federale. «Toni e contenuto della telefonata sono da censurare, così come le modalità con cui è stata realizzata - bacchetta il presidente Carlo Tavecchio - La Figc è garante della regolarità del campionato, le promozioni sono decise dal campo ogni altra logica è inaccettabile».

Il Carpi chiede l'intervento della Procura federale, insorgono anche Latina e Frosinone.

Sullo sfondo del nuovo caso sollevato dalla telefonata registrata non è solo il linguaggio più o meno politically correct, ma anche il ruolo di potere di Lotito, il caos della Lega Pro (l'ex serie C) e le liti sulla riforma dei campionati.

La telefonata 'choc' in cui Lotito cerca di allontanare scenari, come la promozione in A del Carpi, che sarebbe a detta sua disastrosa per le finanze del sistema calcio, non sarebbe nemmeno l'unica: Iodice ha infatti annunciato di avere «altri audio che attestano le minacce di Lotito in caso di mancato appoggio all'attuale governance». Insomma che il patron biancoceleste ci avrebbe «tolto i finanziamenti che ci spettano. Le stesse minacce che ha fatto a me le ha fatte a tanti altri presidenti».

Lotito si difende e contrattacca, con un monologo show proprio dalla Lega di Milano. «Non ho fatto pressioni, ho solo spiegato un programma. Il sistema sta saltando. Vogliono strumentalizzare solo per fini personali. Quello che vorrei io è un sistema trasparente. Ho detto che Beretta conta zero perché è organo di garanzia, la decisione spetta ai presidenti. Mi è stato fatto un agguato, mai pensato di impedire ai club minori di andare avanti». Quanto a Iodice aveva detto: «Porta pure iella...». E tanto basta pure per far scattare la querela da parte del dg ischitano.

Non ne fa invece un dramma Maurizio Beretta, pure annoverato da Lotito tra coloro che non contano niente. «Un modo spiccio per definire la realtà - ammette il presidente della Lega di A -. Guardo la

realtà, non mi sembra il caso di drammatizzare».

Il livello di litigiosità ha tracimato nella ex serie C, nervo scoperto del sistema, dove la fronda anti Macalli cresce. E il presidente della Lega Pro sulla vicenda è lapidario: «In tanti anni di calcio una cosa così schifosa non l'avevo mai vista. Registrare la telefonata! Sono allibito. Da due mesi subiamo un vero e proprio stalking mediatico e forse non si è ancora toccato il fondo».

Il presidente della B Andrea Abodi non nasconde di essersi pentito dell'appoggio a Lotito-Tavecchio, rispondendo ai follower-critici su twitter: «Pensavo a un'immagine diversa». Poi in una nota ufficiale - dopo aver litigato a distanza col presidente della Lazio - prende le distanze: «Ognuno risponda di quello che pensa, dice e fa: in B sale e scende chi merita, come dimostra la storia del nostro campionato. Forza Carpi e forza Frosinone!».

Già, quelle squadre che scendono in campo ogni settimana con il carico di passione che scatenano e che non ci stanno a fare da inutili pedine. «Noi che piaccia o no esistiamo» alza la voce il Carpi, che invoca l'intervento della procura federale. L'attenzione alle notizie dell'ufficio di Palazzi è attivata, ma in questo caso andrà valutata anche la natura privata della conversazione. Aspettando i nuovi sviluppi.

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