Lotito insulta Marotta : «Non sa dove guarda. Un occhio da una parte...»

Lotito insulta Marotta : «Non sa dove guarda. Un occhio da una parte...»
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Venerdì 26 Settembre 2014, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 13:08

Si arricchisce di una nuova puntata la querelle fra Claudio Lotito e Beppe Marotta. Dopo averlo criticato in mattinata per la gestione degli incarichi di politica sportiva, nel pomeriggio al presidente della Lazio è scappata una battuta infelice sull'ad della Juventus, mentre ai giornalisti raccontava in un clima scherzoso che i presidenti di Sampdoria e Genoa, Massimo Ferrero ed Enrico Preziosi, avevano chiarito screzi passati durante una pausa dell'assemblea della Lega Serie A, a pochi giorni dal derby di Genova di domenica.

Anche lei, è stato domandato a Lotito, ha fatto pace con Marotta? «Il problema con Marotta è...», ha iniziato il presidente della Lazio, e un operatore tv lì presente lo ha instradato aggiungendo: «Il problema è che non sa dove guarda».

Allorchè Lotito ha aggiunto ridendo: «Il problema con Marotta è che con un occhio gioca a biliardo e con l'altro mette i punti».

In mattinata, Lotito aveva invece parlato anche di Lazio: «Speriamo che il momento passi, a Pioli ho detto che conta vincere e non solo la qualità del gioco». Dopo la seconda sconfitta di fila il presidente della Lazio Claudio Lotito spera che la sua squadra cambi marcia ma non mette in dubbio la fiducia nell'allenatore: «È fuori luogo parlarne dopo 4 partite, ha un rapporto ottimo con la squadra, il problema non è lui».

Se sono preoccupato? Di certo non sono contento, ma non ci sono i presupposti per vedere tutto nero. È un momento un pò particolare, la squadra si deve assestare. Ci sono stati tanti cambiamenti, anche nello staff tecnico, e serve un pò di rodaggio. Abbiamo anche tanti infortuni, sette giocatori sono fuori. Nonostante le defezioni la squadra esprime qualità di gioco ma non concretezza. Sono convinto che alla lunga lavoro e spirito di gruppo prevarranno».

Lotito ha parlato prima dell'assemblea della Lega di serie A, affrontando anche polemiche che riguardano il suo ruolo non solo nella Lazio ma anche nella Federazione.

«Chi si è lamentato è da 5 anni alla vicepresidenza del settore tecnico e aspetto ancora una sua proposta, un giorno ci racconterà cosa ha fatto. E poi vorrei che le critiche venissero dai miei colleghi e non dai dipendenti». Senza nominarli, il presidente della Lazio Claudio Lotito torna a pungere prima l'ad della Juventus Beppe Marotta e poi il centrocampista della Roma Daniele De Rossi, che hanno criticato il suo presenziassimo nell'ambiente della Nazionale, in veste di consigliere federale.

«È una leggenda metropolitana che nasce da chi dovrebbe avere la cultura della sconfitta. È vero che dormo pochissimo e lavoro molto, questo determina la capacità di essere sempre, in gergo calcistico, su tutte le palle e se tutti i problemi - ha aggiunto Lotito prima dell'assemblea della Lega di serie A -. I miei colleghi lo hanno confermato riconoscendomi la fiducia e la capacità di rappresentarli. Le persone che viceversa non hanno questo appeal dal punto di vista del ruolo e delle capacità si lamentano».

Lotito ha ribadito che il suo peso in Figc «è riconosciuto anche in Lega, sancito da una elezione dove ho preso 18 voti su 20 per essere eletto consigliere federale. Inoltre - ha continuato - nell'ambito del comitato di presidenza ho avuto deleghe precise, fra cui rapporti istituzionali in ogni sede. Forse qualcuno è abituato ad avere incarichi senza svolgerli nè avanzare proposte innovative».

«Io non vado in Nazionale per vedermi la partita, lo farei meglio da casa. È una strumentalizzazione voluta di persone che non hanno ruoli rappresentativi perchè non sono stati eletti nè candidati – ha sottolineato il presidente della Lazio -. In questo Paese c'è gente che impiega il tempo a impedire ad altri di costruire. Il programma di rilancio del sistema calcistico che stiamo cercando di attuare è condiviso da tutte le società. Sono convinto che in poco tempo daremo una scossa importante».

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