Caos Parma, Macalli: «Ipocrita il ritardo delle partite, i giocatori pensino a tassarsi». Malagò: «Manenti? Pittoresco»

Caos Parma, Macalli: «Ipocrita il ritardo delle partite, i giocatori pensino a tassarsi». Malagò: «Manenti? Pittoresco»
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Mercoledì 4 Marzo 2015, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 17:05
«Il ritardo di un quarto d'ora in Serie A? È molto più di un'ipocrisia, i calciatori dovrebbero vergognarsi». Lo ha detto Mario Macalli alla trasmissione tv Lega Pro, commentando gli ultimi sviluppi del caos Parma. «I giocatori di Serie A non partecipano al fondo di garanzia al quale aderiscono i loro colleghi di B e Lega Pro - ha aggiunto il presidente dei club dell'ex serie C - se mettessero cinquemila euro a testa, si risolverebbe temporaneamente il problema, consentendo al Parma di giocare le partite». «Ritardiamo di mezzora le partite per gli operai dell'Ilva che guadagnano 1000 euro al mese - ha concluso Macalli - invece di uscire da Collecchio con Ferrari lunghe ventidue metri».



MALAGO' DIXIT

«La cosa più importante è che nell'assemblea di venerdì i colleghi di questo fantascientifico e pittoresco personaggio arrivato in fondo a questa catena (Manenti, ndr) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva e dare una regolarità completa al campionato che di fatto sarebbe anomalo se il Parma non tornasse a giocare». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo alla puntata odierna di Agorà, in onda su Rai3. «La vicenda più che grottesca ha dell'inverosimile perchè è un insieme di irresponsabilità che alla fine portano gli addetti ai lavori a dire non c'entravo nulla e questo è totalmente inaccettabile - ha aggiunto il n.1 del Coni -. Dopo che c'erano state diverse avvisaglie l'altro anno, il Bari che ha avuto una fortunata conclusione ma fu una vicenda particolare, la storia del Siena che è sparito, era doveroso che qualcuno verificasse che non si ripetessero episodi del genere. Anche se questo ha battuto tutti i record anche per l'indebitamento creato in poco tempo».



Più in generale l'analisi di Malagò si sposta sull'intero campionato: «La Serie A in Italia oggi è considerato il quarto campionato in Europa e come numero spettatori è il quinto perchè c'è il campionato messicano e secondo alcuni anche quello indiano - ha concluso -. Quello che sostengono i signori del calcio è che 'c'è una cosa in cui l'Italia è quarta e quinta al mondo?' La cosa brutta è che prima eravamo i primi. Come il turismo, oggi siamo quinti e vent'anni fa eravamo primi. Da chi ha gestito le cose negli anni passati qualche esame di coscienza andrebbe fatto».
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