Mancini: «Lotteremo per il terzo posto. È importante continuare a migliorare»

Mancini: «Lotteremo per il terzo posto. È importante continuare a migliorare»
di Salvatore Riggio
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Sabato 20 Dicembre 2014, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 20:04
L'Inter può arrivare terza, ma prima ci sarà da battere la Lazio. «Stanno facendo bene e sarà difficilissimo affrontarli», le parole in conferenza di Roberto Mancini che mette in guardia i suoi sulla sfida di San Siro di domani sera.

Condizione. «La squadra sta bene, ma stava bene anche settimana scorsa. L'importante è continuare così. La vittoria di Verona ci ha fatto davvero bene». Terzo posto. «Non possiamo parlare sempre di questo perché il campionato è ancora lungo. Noi siamo partiti per arrivare in Champions League, ma vedremo alla fine quanto avremo raccolto. Sono sicuro del terzo posto, possiamo giocarci queste possibilità, ma dobbiamo migliorare ancora. La nostra rivale più accreditata? Quelle che stanno davanti in classifica».

Atteggiamento. «Loro stanno molto bene e sarà difficilissimo affrontarli. Attaccano con tanti giocatori, ma l'Inter deve fare la sua gara».

Hernanes. «Sta molto meglio, ma non è in grado di giocare 90'. Potrà entrare a gara in corso. Il suo ruolo? Vanno bene tutti, è duttile».

Kovacic. «Se è fondamentale nel ruolo di trequartista? Assolutamente sì. Le sue qualità possono permettergli di fare gol e può ancora migliorare».

Osvaldo. «Mi spiace che non ci sia, ma ha avuto questo problema familiare. Non possiamo farci nulla».

Bilancio. «Abbiamo perso due volte e non posso essere soddisfatto di questo. Sono soddisfatto del clima che si è creato attorno alla squadra».

Scudetti. «Quanti ne ho vinti con l'Inter? Non vorrei tornare su certi argomenti. Io sono felice di quanto ho fatto, siamo a posto con noi stessi e pensiamo al futuro».

Calcio italiano. «Cosa cambierei? Iniziare il campionato prima potrebbe essere un'idea. Le squadre che fanno i playoff di Champions League affrontano già avversari pronti a livello fisico. Se può aiutare campionato a 18 squadre? Sicuramente sì, ma non tutti possono essere d'accordo. Il calcio italiano prima era diverso, ora si gioca di più e sono queste le problematiche».
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