Milan, Ancelotti: «Decido entro mercoledì»
Galliani offre un triennale da 5 milioni

Milan, Ancelotti: «Decido entro mercoledì» Galliani offre un triennale da 5 milioni
di Salvatore Riggio
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Giovedì 28 Maggio 2015, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 16:24
Si deciderà tutto mercoledì 3 giugno. Quel giorno Carletto Ancelotti darà una risposta ufficiale ad Adriano Galliani, che stasera rientrerà a Madrid dopo un pressing constante sul tecnico di Reggiolo, fresco di esonero con il Real. «Secondo Carlo siamo al 50 e 50. Ma conta il 100%. Io spero che mercoledì diventi 100 e temo che diventi 0. Vediamo cosa dirà Ancelotti. In ogni caso, il nostro legame con Pippo Inzaghi non finirà, vedremo cosa succederà», ha spiegato Adriano Galliani ai cronisti.

«Prima di partire, Pippo è stato informato di questo viaggio. L'affetto per lui rimane inalterato, ma il calcio è questo. Il presidente è sempre stato in contatto con me. Sono qui con il consenso e l'autorizzazione di Silvio Berlusconi. È una scelta del presidente e mia quella di proporre un contratto ad Ancelotti, adesso vediamo se accetterà. Perché Ancelotti? Nessuno al mondo ha un curriculum come il suo. Ha allenato Juve, Milan, Chelsea, Psg e Real. Mourinho ha fatto un percorso meno completo, altri come Guardiola sono stati solo a Barcellona e Bayern», ha proseguito l'ad rossonero.

La palla quindi adesso passa ad Ancelotti, al quale è stato offerto un contratto triennale di 5 milioni di euro a stagione. Due le garanzie: un investimento importante sul mercato (100 milioni di euro: 70 provenienti dalla cassa personale di Berlusconi; gli altri 30 dalle cessioni e dal risparmio sugli ingaggi) per tornare al vertice e nessuna pressione dall'ambiente Milan per un successo immediato in campionato. Un'ipotesi affascinante: Pippo Inzaghi nello staff di Ancelotti. L'ex attaccante è uno degli uomini simboli dell'era Berlusconi e il grande protagonista delle notti di Champions e in via Aldo Rossi non vogliono privarsene. Ma se Ancelotti rifiuterà la proposta di Galliani, cosa succederà? Fari puntati su Antonio Conte e sulla gara del 7 giugno in casa della Croazia, decisiva per la qualificazione agli Europei del 2016 in Francia. Se il ct quella notte (o al massimo l'8 giugno) si dovesse dimettere, ecco che su di lui piomberebbe subito Berlusconi. In fin dei conti, affidare 100 milioni di euro a un tecnico vincente è la miglior strategia per tornare a volare.
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