Lazio, Lotito ribadisce la fiducia al tecnico
«Pioli non andrà via, la squadra è con lui»

Lazio, Lotito ribadisce la fiducia al tecnico «Pioli non andrà via, la squadra è con lui»
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 7 Dicembre 2015, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 17:52
Dopo mesi di assordante silenzio Lotito esce allo scoperto e conferma Pioli sulla panchina della Lazio. Succede tutto nel pomeriggio di ieri. La voce è ferma quando risponde alle domande sul tecnico biancoceleste. Nessun dubbio si va avanti con lui. «Non è mai stato in discussione, Pioli è l'allenatore della Lazio e non ho mai avuto dubbi. Chi dice il contrario sbaglia». Certo però che i segnali che sono arrivati nelle ultime settimane indicano tutto il contrario. Non fosse altro per i risultati catastrofici inanellati dalla squadra che è scivolata al dodicesimo posto in classifica. Fuori da tutto. Il nervosismo si taglia con il coltello dalle parti di Formello, ma il presidente laziale respinge al mittente ogni ipotesi di cambio: «Non ho bisogno di confermarlo sulla panchina perché nessuno lo ha mai messo in discussione. Non c'è bisogno che vi dica altro».

FERMENTO
Il tono però lascia intuire che la situazione sia più tesa che mai. Lo spogliatoio non è affatto unito. Anzi. Molti senatori hanno ormai abbandonato da tempo Pioli e in campo ciò è visibile ad occhio nudo. Non c'è bisogno di tirare fuori alcun retroscena. L'involuzione è talmente palese che in tanti si sono sbilanciati, parlano addirittura di un ammutinamento da parte della squadra. Venerdì notte nello spogliatoio dell'Olimpico i calciatori biancocelesti si sono chiuso dentro e guardati in faccia: «Così non possiamo andare avanti, bisogna trovare una soluzione». Molti hanno votato contro il tecnico, lo hanno scaricato e ora vorrebbero una nuova guida per ritrovare stimoli e soprattutto punti in classifica. Perché questa è una situazione che non giova a nessuno, calciatori in primis che sono finiti sotto accusa anche da parte della società. Qualcuno però ha giurato fedeltà a Pioli e vorrebbe provare a risollevare le sorti stringendo un nuovo patto. Episodio anch'esso smentito da Lotito che ci ha tenuto a precisare: «Il fatto che la squadra si contro il tecnico è solo una invenzione della stampa, nessuno ha litigato e se volete saperlo i calciatori sono schierati compatti dalla parte del loro mister». Verità? Chissà. Piuttosto quelle del presidente sembrano molto frasi di circostanza dette per non incendiare ulteriormente un clima già rovente.

DIMISSIONI
Probabile che la società a questo punto si aspettasse una situazione molto diversa, ma i nodi lasciati irrisolti dalla scorse estate sono venuti al pettine tutti insieme. Lotito ha fatto qualche passo indietro nei mesi scorsi restando a guardare la nave che lentamente naufragava. Un comportamento che non è piaciuto nemmeno ai giocatori che hanno lamentato l'assenteismo del presidente per tutto questo tempo. Bisognava intervenire prima. La società forse sperava nelle dimissioni di Pioli, in modo da non avere un altro stipendio a gravare sul bilancio oltre alla causa con Petkovic che si chiuderà definitivamente il 23 dicembre e, salvo miracoli, vedrà la Lazio costretta a pagare circa un milione di euro allo svizzero. Pioli però aveva sentito puzza di bruciato tempo fa e da uomo verticale e corretto ha giurato a se stesso che non avrebbe mai abbandonato la nave durante il naufragio. Tanto che, a domanda precisa durante la conferenza post Lazio-Juventus, ha rimarcato: «Toglietevelo dalla testa io non mi dimetto. Sono il primo responsabile, ma non mollo una squadra in difficoltà». Tradotto: se volete cacciatemi voi. Lotito a parole lo conferma ma nella testa e nei colloqui costanti con Tare sta cercando una soluzione. L'esonero sembra l'unica possibilità per dare quella scossa tanto invocata.