La Polizia: «Bomba carta lanciata dagli juventini». Il Giudice sportivo trasmette il caso alla Procura

La Polizia: «Bomba carta lanciata dagli juventini». Il Giudice sportivo trasmette il caso alla Procura
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Lunedì 27 Aprile 2015, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 17:42

È stata lanciata dai tifosi della Juventus la bomba carta che ieri allo stadio ha ferito una decina di tifosi del Torino. Lo ha conferma la Polizia dopo aver visionato i filmati delle telecamere dell' Olimpico. In mattinata la prima ipotesi degli inquirenti faceva pensare che la bomba carta che ha ferito 10 persone allo Stadio Olimpico in occasione del derby tra Torino e Juventus non fosse stata lanciata da tifosi bianconeri, ma che, al contrario, fosse confezionata direttamente sul posto dagli stessi granata rimasti poi feriti. È l'ipotesi che emerge dai filmati visionati dalla polizia. La relazione è stata consegnata al pm Andrea Padalino, che ha aperto un'inchiesta. Il cambio di prospettiva ha spinto il giudice sportivo, Giampaolo Tosel, a non prendere per oggi nessun provvedimento, rinviando alla Procura federale un supplemento di indagine.


Oltre alle persone denunciate e tratte in arresto ieri, altri otto ''tifosi'' sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per l’invasione di campo avvenuta a termine dell’incontro. Inoltre, personale della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Torino ha denunciato un tifoso juventino per il possesso di fumogeni e sanzionato amministrativamente uno steward per aver favorito l’ingresso irregolare nell’impianto di un tifoso della Juventus. Due dei tifosi juventini tratti in arresto ieri erano già stati oggetto di DASPO in passato, in particolare uno dei due era già stato colpito per due volte da questo provvedimento. Tutte le 15 persone finora tratte in arresto e denunciate, saranno munite di DASPO. È stato, inoltre, individuato un secondo uomo coinvolto nel danneggiamento del pullman della Juventus.

SUPPLEMENTO DI INDAGINE
«Letto il rituale rapporto dei collaboratori della Procura federale -spiega il giudice sportivo- nel quale, tra l'altro, si riferisce che all'inizio della gara, dal settore dello stadio Olimpico occupato dai sostenitori della Società bianco-nera, era stata lanciata una bomba-carta nel settore denominato Curva Primavera, occupata dai sostenitori della squadra granata, con conseguenze lesive per nove persone, che erano ricorse in codice verde alle cure sanitarie presso il pronto soccorso di vari nosocomi cittadini». «Letta altresì la comunicazione dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive -aggiunge il giudice sportivo-, trasmessa a questo Ufficio dalla Procura federale alle ore 14.15 odierne, in cui si precisa che «sono in corso accurate indagini per accertare se il petardo esploso con evidenza nel settore granata sia stato lanciato dalla curva juventina ovvero confezionato e fatto esplodere dagli stessi tifosi torinisti»

«Sugli incidenti accaduti nel corso del derby di Torino non vi è alcuna divergenza investigativa con la Questura di Torino». Lo precisa con una nota il procuratore capo di Torino, Armando Spataro. «Le indagini - aggiunge - sono in corso, senza scartare alcuna ipotesi, come sempre, di intesa e comune accordo tra i due uffici».



STOP ALLE VENDITE
La Questura di Genova «di concerto con l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive» ha sospeso «a scopo cautelare alla luce di quanto accaduto ieri durante il derby di Torino» la vendita dei biglietti della partita tra Sampdoria e Juventus in programma sabato pomeriggio alle 18 al Ferraris di Genova. La decisione della Questura è stata presa in attesa del pronunciamento dell'Osservatorio che nelle prossime ore dovrà decidere quali misure adottare dopo i fatti del Comunale. Il provvedimento riguarderà anche la vendita dei biglietti in vista della partita di Genoa-Torino in programma lunedì 11 maggio al Ferraris. E, nel pomeriggio, su determinazione dell'osservatorio sportivo di Palermo, sono state sospese le vendite dei tagliandi del settore ospiti anche in occasione della gara Palermo-Torino di mercoledì. Inibita anche la vendita dei tagliandi di altri settori dello stadio ai residenti nel Piemonte.

TAVECCHIO CHIAMA ALFANO
L'intervento del presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio. «Lo Stato deve proteggere il calcio dai violenti con azioni deterrenti ed applicando pene severe. Per questo il Consiglio federale della Figc ha chiesto un incontro urgente col Ministro dell'Interno per cercare di capire attraverso un nuovo protocollo di intesa cosa proporre di nuovo o come applicare l'esistente in modo efficace». Poi. «Bisogna investire sulla crescita della cultura sportiva del Paese perchè il calcio è lo specchio, nel bene e nel male, delle frizioni esistenti nella società civile italiana. Il mondo del calcio ha l'obbligo di assumersi le proprie responsabilità. È troppo comodo dire che la Federcalcio deve prendere provvedimenti. La Figc non ha gli strumenti per fermare un'orda di barbari, altrimenti ci chiameremmo 'corpo di sicurezzà e non federazione. Se questo soggetto fosse andato in Piazza San Pietro quando parlava il Papa, e avesse buttato una bomba carta, sarebbe già finito in carcere».

E d'ora in poi la Federcalcio si costituirà parte civile» contro gli ultrà che con le loro violenze rovinano il calcio e «chiederà anche i danni d'immagine». Lo ha appena annunciato il presidente della Figc Carlo Tavecchio al «Processo del lunedì» su Raisport1.

FIGC E IL GRUPPO DI LAVORO
Il Consiglio federale della Federcalcio ha istituito un gruppo ristretto di lavoro al fine di studiare norme efficaci che regolamentino i rapporti tra i tesserati ed i club con le tifoserie.

La decisione è stata presa in seguito all'incontro al Ministero dell'Interno nei giorni immediatamente successivi ai fatti avvenuti allo stadio Olimpico, in cui la Roma fu duramente contestata dalla Curva Sud dopo il ko in Europe League con la Fiorentina. «Stiamo studiando attentamente delle norme comportamentali che non esistono in nessun paese al mondo, solo in Italia si può pensare di fare una norma che disciplina il modo di relazionarsi di un giocatore in campo con gli spalti. Qui poi siamo davanti a fatti che dal punto di vista della giustizia sportiva sono difficili da inquadrare e individuare - è l'amara considerazione del presidente della Figc, Tavecchio -. Ogni debolezza da parte delle società nei confronti della mala-tifoseria comunque è da condannare. Non ci devono essere situazioni di compromesso o patteggiamenti di sorta quando c'è di mezzo l'ordine pubblico, la disonestà e la violenza».

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