BIPOLARE E COMPETITIVA
Solo De Sanctis e Nainggolan non hanno perso nemmeno un secondo delle tre partite fin qui giocate. La sosta per le nazionali, in mezzo alle prime due partite di campionato contro la Fiorentina e l'Empoli, ha reso ancora più evidente il nuovo percorso. Ben 5 i titolari diversi dall'esordio all'Olimpico contro i viola di Montella alla partita al Castellani di sabato scorso: metà difesa e tutto l'attacco. E addirittura 6 uomini differenti in partenza, cioè più di mezza squadra, mercoledì contro il Cska rispetto alla trasferta di Empoli. Per la squalifica di De Rossi, per la prima volta è stato modificato pure il centrocampo (e il sistema di gioco: dal 4-2-3-1 al 4-3-3). Entreranno almeno in 4 anche domenica contro il Cagliari all'Olimpico (due mosse sono scontate per l'uscita di scena di Astori e e Iturbe): due difensori, Yanga-Mbiwa e Cole, uno mediano, De Rossi, e un esterno d'attacco, Florenzi o Ljajic. La Roma, dunque, si fa in due. Una per il campionato e l'altra per la Champions. Comunque valida e vincente. Garcia non vuole fare paragoni con l'anno scorso, ma è chiaro che l'evoluzione è sotto gli occhi di tutti. Prendendo in esame lo stesso periodo (ultima settimana di agosto e prime tre di settembre), il francese cambiò 2 giocatori alla seconda partita (Strootman a Livorno era squalificato) e solo 1 sia alla terza che alla quarta. La modifica sempre in attacco: Borriello, Gervinho, Ljajic e ancora Gervinho a prendersi il posto vacante nel tridente in cui Florenzi e Totti sono stati titolari per quattro gare di fila. Stessa difesa (per cinque partite) e identico centrocampo (dalla seconda alla decima giornata, quando Pjanic fu spostato nel tridente offensivo per poi tornare accanto a De Rossi e Strootman fino al tredicesimo turno). Impiegati 16 giocatori, intervenendo però in corsa.
UNICA ANALOGIA
Solo un punto di contatto con la stagione scorsa: il primo gol subìto alla terza partita. Al Tardini contro il Parma un anno fa, all'Olimpico contro il Cska mercoledì sera. Ininfluenti, però, entrambe le reti. Di Biabiany e Musa.