Accolto nella capitale con un filo di scetticismo, per via della sua non giovanissima età e della bocciatura subìta a Napoli, De Sanctis si è rivelato uno dei punti di forza di una Roma che, con 19 reti al passivo, vanta la miglior difesa del campionato. Un professionista esemplare, Morgan; uno che ha saputo abbinare le doti tecniche al duro lavoro e a una straordinaria forza di volontà. In avvio di stagione era stato proprio lui, l’ultimo arrivato, a prendere la parola di fronte alla piazza avvelenata per la sconfitta del 26 maggio promettendo alla gente romanista che i tifosi sarebbero stati di nuovo orgogliosi della propria squadra. Lui ha dato l’esempio (non solo lui, certo), misurando sempre le parole fuori dal campo e dando il massimo dentro. Aiutato in questo da alcuni di compagni di reparto (Benatia e Castan su tutti), e da un’organizzazione complessiva della squadra curata fin nei minimi particolari dal maestro Garcia, davvero straordinari. De Sanctis può mostrare, fiero, la propria faccia da pirata davanti al mondo intero con orgoglio. L’orgoglio di chi ci ha messo davvero tutto se stesso per arrivare a determinati traguardi. E, in questo casi, scatta automatico l’applauso.
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