Roma, Garcia: «Puntiamo in alto
Razzismo? Dirigenti diano l'esempio»

Roma, Garcia: «Puntiamo in alto Razzismo? Dirigenti diano l'esempio»
4 Minuti di Lettura
Venerdì 1 Agosto 2014, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 10:45
E' tempo di bilanci per Rudi Garcia alla vigilia della sfida con l'Inter, ultima partita del girone nella Guinness Cup. Il tecnico giallorosso ha visto una Roma migliore contro Manchester United e Real Madrid: «con il Real siamo stati davvero efficaci in attacco e in difesa. Abbiamo avuto meno possesso palla, ma quando abbiamo avuto spazi per giocare lo abbiamo fatto, e bene. Adesso, con una vittoria, possiamo puntare alla finale di Miami».



La squadra, comunque, ha ancora da lavorare: c'è da migliorare «Il possesso palla, specie rispetto al primo tempo. Non solo abbiamo sofferto il pressing (del Real Madrid, ndr) ma abbiamo sbagliato passaggi facili, il che è inaccettabile per la qualità che avevamo in campo. Quando questa squadra apre il gioco, diventa difficile per l’avversario difendere. Sulla partita di domani, c’è la possibilità di andare in finale, non dipende solo da noi ma è uno scenario possibile».



Fare la tournée negli Usa, comunque, non è stato superfluo. «Tutte le grandi squadre europee sono negli Usa in questo momento. Nel calcio di oggi c’è da sviluppare il brand – ha spiegato Garcia - L’unica cosa è che iniziamo il campionato più tardi degli altri paesi europei. Può essere un problema per la Champions, dopo la prima di campionato già c’è una sosta, in Francia e Spagna invece giocano già 2-3 partite prima di affrontare la Champions. L’Italia deve riflettere su questa cosa. Forse è una questione di cultura, ma per me le cose devono cambiare se vogliamo che le italiane si preparino al meglio per le coppe europee. Riguardo al tour, è un’opportunità unica per prepararsi bene».



E' mancato però uno dei giocatori chiave della Roma, Gervinho, ma per lavorare con lui ci sarà tempo, ha spiegato Garcia. «Aspettiamo lui e anche Maicon e Torosidis, per continuare la preparazione. il suo problema del visto è un caso comune ai giocatori del Bayern, mi sembra. Dobbiamo adattarci. Avevamo previsto di lasciare parte dello staff a Trigoria, ora si allena bene a Trigoria assieme a Torosidis e abbiamo tempo per lavorare con lui, visto il ritiro che faremo in Austria».



E la Roma quest'anno punterà in alto: il tecnico giallorosso non ha paura di dirlo. «Dopo 12 mesi l’ambiente è totalmente differente, siamo passati dalla catastrofe all’euforia. Lo scorso anno abbiamo fatto una stagione da record e dobbiamo essere ambiziosi, io lo sono e punteremo in alto – ha detto - La Juve è sempre favorita, ma faremo di tutto per lottare con loro». Per quanto riguarda i problemi di razzismo, questione all'ordine del giorno in questo ultimo periodo, bisogna «lottare in ogni modo – ha spiegato Garcia - La bellezza dello spogliatoio, ad esempio, è che non si parla del colore della pelle o della religione, si parla solo delle qualità di un giocatore. L’esempio deve arrivare anche dai dirigenti, mi sembra ovvio».



Per quanto riguarda i singoli giocatori, Garcia ha precisato che «Lukasz sta migliorando, ha potenzialità importanti: il titolare resta De Sanctis, non c’è dubbio, ma dobbiamo anche essere sicuri di avere un secondo di qualità, durante la stagione può succedere di tutto. Ha imparato la lingua, deve comunicare con i compagni. Deve avere più aggressività e personalità, perché ha tutto per diventare un portiere di livello in futuro. E’ una buona cosa, per lui e per noi, che possa giocare questi confronti, un’esperienza che gli servirà per il futuro».



E l'ultimo arrivato, Davide Astori? «E' pronto per giocare – spiega il tecnico - ha bisogno di giocare per sapere come difendiamo e come attacchiamo, lo vedremo in campo tra poco». Strootman «sta seguendo il suo percorso, bisogna lasciare tempo al giocatore. E’ sulla strada giusta, abbiamo solo scelto di non farlo viaggiare, era meglio per lui lavorare a Boston con il nostro staff. Per quello che so, tutto va bene. Io preferirei averlo il più presto possibile, ma lo vorrei al 100% sulla condizione fisica. Aspettiamo, ha voglia di tornare con la squadra. Il suo percorso è normale per un giocatore che ha avuto questo infortunio». Benatia «è un professionista che darà il 100%. Per me non ha problemi - dice Garcia - La mia priorità è dare gli stessi tempi di gioco a tutti, per non correre rischi».



In vista della gara contro l'Inter, prima gara contro una squadra italiana, non c'è stata una preparazione particolare, ha spiegato Garcia. «Sembra che domani l’Inter giocherà con una difesa a tre più un regista, un approccio che mi piace, mi piace giocare con squadre che hanno un modulo diverso. E’ il momento di lavorare sul piano difensivo e anche sul piano offensivo. Con il Manchester non abbiamo sofferto sul piano tattico, non siamo mai andati fuori posizione. Dopo però abbiamo preso dei bei gol, fatti da grandi campioni, ma mi aspetto lo stesso atteggiamento: saper rispondere alle difficoltà, trovare la chiave e provare a vincere la partita. Sarà un piacere rincontrare Dodò. E’ un ragazzo d’oro, spero che quest’anno giochi di più. Il loro modulo è anche adatto alle sue caratteristiche».





© RIPRODUZIONE RISERVATA