Roma-Napoli, sale la tensione per la partita tra appelli e trasferta vietata ai tifosi

Roma-Napoli, sale la tensione per la partita tra appelli e trasferta vietata ai tifosi
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 2 Aprile 2015, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 09:43
La prima a chiedere che Roma-Napoli sia solo una partita di calcio è la madre di Ciro Esposito: «Le persone devono potere andare allo stadio per divertirsi, in modo sano. Purtroppo ci sono individui che cercano il male. Ma sabato tutto deve svolgersi pacificamente». Poi anche i due sindaci fanno un appello perché prevalga il rispetto della memoria del tifoso napoletano morto, dopo essere stato ferito il 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia, Napoli-Fiorentina.



LE PAROLE DI PACE

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino: «Questo dramma deve unire e non dividere due città splendide e antiche come Roma e Napoli, orgoglio e punto di riferimento per l'intero Paese. Mi auguro che la partita Roma-Napoli, al di là delle decisioni prese dagli organi preposti alla sicurezza, sia giocata nel nome di Ciro Esposito». Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «Ci auguriamo che la partita di sabato sia improntata all'esaltazione dell'evento sportivo, pur nel ricordo di Ciro Esposito». Eppure, la tensione resta alta, nonostante i segnali di distensione, rilanciati anche ieri nella sala conferenze dello Stadio Olimpico, dove è stato presentato il libro «Ciro vive», scritto dalla giornalista Vittoriana Abbate insieme ad Antonella Leardi (madre di Esposito).



SERVIZIO D'ORDINE

Saranno schierati almeno 1.000 agenti, che faranno dei filtri a cerchi concentrici nell'area ridosso dello Stadio Olimpico. Vietata la trasferta ai tifosi del Napoli residenti in Campania, ma resta da governare l'afflusso dei tanti supporter azzurri sparsi nel Lazio e nelle altre regioni: il punto di ritrovo è a Saxa Rubra. Saranno sorvegliate le stazioni e i caselli autostradali di Roma Sud, per fermare l'arrivo di tifosi senza il biglietto. Dall'Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive la situazione viene tenuta costantemente sotto controllo, ma vi sono alcuni elementi rassicuranti: in primis, l'atteggiamento di grande responsabilità che ha avuto, sin dal giorno del suo ferimento, la famiglia di Ciro Esposito. Poi, contribuirà a semplificare il lavoro del servizio d'ordine il fatto che si giochi alle 12.30 e nel sabato prima di Pasqua. La prevenzione punta a fermare l'azione di schegge impazzite: se il tifo organizzato sembra pronto a rispettare gli appelli al senso di responsabilità, si temono i cani sciolti che, anche molto lontano dall'Olimpico, potrebbero rendersi protagonisti di azioni violente contro tifosi isolati. Roma, dopo le lacune della gestione dell'ordine pubblico in occasione della partita di Europa League con il Feyenoord, non si può permettere altre criticità.



LA STOCCATA

C'è di più: ieri il sindaco di Napoli, De Magistris, in collegamento telefonico con la sala conferenze dell'Olimpico durante la presentazione del libro «Ciro Vive», ha chiamato in causa non solo Daniele De Santis, che sparò ad Esposito, ma anche chi gestì la macchina della sicurezza. De Magistris: «A mio avviso ci sono responsabilità molto evidenti non solo di chi ha ucciso Ciro, ma di chi doveva garantire l'ordine pubblico ai massimi livelli e non doveva consentire che ci fosse una mescolanza simile fra tifoserie. Le cose quel giorno non sono andate come dovevano. Su questo c'è stato un silenzio assordante. Spero che questo libro risvegli le coscienze». E qui si torna alle parole Antonella Leardi: «Mi dispiace che sabato non ci saranno i sostenitori napoletani sugli spalti. Per i tifosi sani, non per le persone represse che vanno allo stadio per fare altre cose, si tratta di una sconfitta».