ARIA FRIZZANTINA
La Roma, in questo senso, ha inviato il primo messaggio forte della nuova stagione. Inequivocabile e soprattutto robusto. Il gruppo c'è, basta assemblarlo nel modo giusto. Anche la rosa è abbastanza completa e chissà se sarà definitivamente sistemata nelle ultime ore di mercato. Di sicuro, dopo il successo di ieri, si respira un'aria diversa a Trigoria. Coinvolgente e fresca. Perché la squadra, come si è visto nello scontro diretto con la Juve, ha 5 nuovi titolari. Questo sta a significare che, nonostante il secondo posto che ha portato i giallorossi direttamente in Champions, la Roma era da rifare dopo gli errori incomprensibili nel mercato estivo e invernale della scorsa stagione. I cambiamenti, insomma, servivano e non più solo a parole. Portiere, terzino sinistro, l'ala tattica, l'esterno offensivo e ovviamente il centravanti. Chiuse le falle, è ripresa subito la navigazione.
GUIDA ATTENTA
Ora Garcia deve solo tracciare la rotta e mettersi al timone. Le scelte fatte nella gara con la Juve lo hanno riabilitato per 2 motivi: 1) ha capito gli errori commessi a Verona e li ha corretti all'istante; 2) è intervenuto tatticamente con alcune mosse andando a sistemare l'unico ruolo ancora scoperto nella formazione base. Così in attacco ha dato spazio all'emergente Iago Falque, più disponibile al sacrificio in fase difensiva, e ha tolto il pupillo Gervinho per evitare che l'anarchia andasse al potere; in difesa ha invece arretrato De Rossi, difensore centrale e play maker alla Mascherano, per non forzare il recupero di Castan, lasciato per il momento in panchina, e per affidarsi in mezzo al campo all'esperienza di Keita.
AVANTI CON COERENZA
Sempre Garcia, dopo il pari al Bentegodi contro il Verona, fece 2 richieste. «Mi servono un difensore centrale e un terzino sinistro». Con la società si è diviso i compiti. A risolvere il primo propblema ha pensato lui, abbassando De Rossi. Dell'altro si è occupato Sabatini che gli ha messo a disposizione Digne. Così è stato sufficiente che entrambi gli esterni bassi partecipassero all'azione per ritrovare l'idea di gioco e la via del gol. Dietro a Dzeko, con caratteristiche diverse, si sono esaltati Pjanic, decisivo e geniale a prescindere dalla fantastica punizione dell'1 a 0, Iago Falque, efficace in copertura e concreto in attacco, e Salah, veloce e raffinato nelle ripartenze dalla metà campo giallorossa.
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