ALLE RADICI DEL MALE
Già, sta giocando male. Ma in che senso, realmente? Gervinho ha abituato i tifosi della Roma alla massima imprevedibilità: pallone al piede, insomma, lui ha dimostrato di essere capace di tutto e del suo contrario. Giocate da Pallone d'Oro e errori da Pippero d'Oro. Assist e gol; palloni storpiati e sbagli da dilettante: eccolo, Gervais. Prendere o lasciare. Il Gervinho attuale, invece, è stabilmente il manifesto della prevedibilità. Tutto o quasi scontato, tutto o quasi scontatamente toppato. Un problema atletico? Un problema di concentrazione? Chissà. Basta poco, però, per tornare all'antico; basta una scintilla, talvolta. Magari una giocata old style; magari anche soltanto un gol, bello o brutto fa niente. Il calcio non è una scienza esatta: non basta dire o fare questo o quello per avere una risposta certa, garantita. Il calcio ti sorprende, ti smentisce ogni singolo secondo dei novanta minuti e passa di una partita. E, allora, forse non è il momento di cercare o ipotizzare soluzioni che non siano legate al caso. Al fato. Perché nessuno va in campo per far male, per sbagliare. E se è vero che Gervinho gioca in maniera infantile, probabilmente non è opportuno, non è conveniente contaminare la sua semplicità elementare di fare calcio. Meglio aspettarlo senza riempirgli la testa di chiacchiere o nozioni inutili, pesanti.
AMARCORD
Nella passata stagione, Gervinho a Milano contro l'Inter sfoderò la sua prima grande prestazione da romanista: da solo fece impazzire la squadra allora di Walter Mazzarri, assist a Totti e rigore procurato. Da quel momento in poi, l'ivoriano cominciò a essere il cartone animato più amato dai tifosi della Roma. Oggi l'indice di gradimento nei suoi confronti è ancora alto, però la gente romanista si aspetta che Gervinho torni in fretta a fare il Gervinho. Riuscirci nell'ultima notte di novembre contro l'Inter, avversario falsamente facile, farebbe comodo a lui, ai tifosi e soprattutto alla Roma, attesa in dicembre da impegni determinanti per la sua stagione, anche (o soprattutto) in campo europeo.