Garcia: «Me ne frego di Nedved e Allegri,
più ci daranno fastidio, più attaccheremo»

Garcia: «Me ne frego di Nedved e Allegri, più ci daranno fastidio, più attaccheremo»
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 16:08
Rudi Garcia torna a parlare in conferenza stampa. Alla vigilia dell’ultimo match del 2014 per la Roma, che sfiderà il Milan all’Olimpico, il tecnico giallorosso incontra i cronisti per la consueta conferenza prepartita.

Sono passati 5 giorni dal Genoa, può dirci cosa è successo nel tunnel? «Una persona che non conosco, che sembra essere uno steward, prima gli ho dato una bastonata e poi un colpo di pistola al piede… Ascoltatemi bene, più ci daranno fastidio, più attaccheremo. Più sarà difficile e più lotteremo»



Parliamo del Milan. «Il Milan è una buona squadra, con buoni giocatori, lo sappiamo benissimo. E’ l’ultima in casa e vogliamo mette questi 3 punti sotto il nostro albero di Natale».



Se dovesse essere confermata la squalifica di Holebas, punterà su Cole o valuterà altre alternative? «Aspettiamo questo pomeriggio, comunque non mi mancano soluzioni in quel ruolo. sono tranquillo, chiunque giocherà farà bene».



Senza Europa Roma più concentrata? «C’è stata frustrazione per aver mancato l’exploit contro il City, la squadra è stata brava con il Genoa a sfruttare l’occasione di arrivare a -1 dalla prima in classifica. Solo che normalmente quella partita doveva finire almeno con 2 gol di scarto. Dobbiamo fare il nostro gioco ed essere ambiziosi anche negli atteggiamenti».



Menez può essere l’arma in più del Milan? «La prima domanda non mi sembra sullo sport e non ho nulla da dire. Su Menez, lo conosco benissimo. E’ un giocatore di talento, ha fatto parte della Nazionale francese e ha delle giocate incredibili. Un giocatore imprevedibile e dovremmo essere bravi a fare in modo che non faccia una grande partita».



Tornando a Genova, non si è letto da nessuna parte che fine farà chi ha lanciato la bottiglietta a Strootman. «Sembra che siamo lontani da questa cosa, almeno 2 volte in questi 18 mesi ci siamo sentiti in pericolo e questo non può avvenire in uno stadio. I primi che vanno protetti sono i direttori di gara, i giocatori e lo staff».



E’ in Italia da un anno e mezzo e conosce pregi e difetti del nostro paese. Che idea si è fatto? «Avete un paese fantastico e non bisogna fare paragoni tra ciò che avviene nel calcio e ciò che avviene all’esterno. Non sono responsabile del calcio italiano, devo solo adattarmi alle regole, anche se a volte sembrano un po’ strane. Un esempio: essere giudicato e condannato dopo una dichiarazione di un non tesserato, senza nemmeno ascoltarlo, è qualcosa di mai visto».



Nedved e Allegri? «Non ho sentito nulla e non me ne frega nulla. Parlo solo di campo e pensiamo al Milan, voglio che i miei giocatori siano concentrati su questo».



Ha la stessa speranza di un anno fa, di vincere con la Roma? «Assolutamente si, non è cambiato nulla. Non è cambiato nulla sulle nostre ambizioni, siamo in corsa su tre fronti anche se la cosa più importante per me è il campionato, che è la strada più corta per arrivare in Champions».