Sampdoria, è il giorno di Samuel Eto'o:
«Sognamo e inseguiamo il terzo posto»
Ferrero: «Non ci sono solo Juve e Roma»

Sampdoria, è il giorno di Samuel Eto'o: «Sognamo e inseguiamo il terzo posto» Ferrero: «Non ci sono solo Juve e Roma»
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Giovedì 29 Gennaio 2015, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 13:22
«Il presidente Massimo Ferrero mi ha parlato dei suoi sogni e a me piace sognare». Questo l'esordio Samuel Eto'o nel giorno della sua presentazione ufficiale come nuovo acquisto della Sampdoria, in uno scenario sicuramente insolito per il calcio come l'acquario di Genova, oltretutto alla presenza effervescente del presidente blucerchiato. «Sono orgoglioso di averlo qui, gli ho fatto una corte spietata. Sono venuto qui 7 mesi fa e avevo la maglia numero 10 e adesso hi quella 101, siamo la Carica dei 101».



Il ritorno in Italia. «Sarò un leader nell'ombra. Nello spogliatoio porterò la voglia di vincere e crederci. L'obiettivo è il terzo posto. Ferrero può sognare e io ho sempre realizzato i miei sogni», questa la "sua carica", quella suonata da Eto'o in conferenza stampa. «La prima volta che ho incontrato Ferrero a Londra e non avevo neanche capito fosse il presidente della Sampdoria. Faceva battute e tutto era semplice per lui, mi ha fatto sentire a mio agio, ma mi ha fatto capire i suoi sogni, voglio sognare anche io insieme a lui e spero di andare più lontano possibile. Sono qui adesso per difendere la maglia attraverso l'aiuto dei miei compagni di andare più lontano possibile».



La crisi del campionato. «Quattro anni fa me l'avevano già chiesto. Era un momento in cui tanti campioni andavano via e poi però ho vinto tutto con l'Inter. Non ci sono grandi disponibilità, tanti si muovono ma il calcio rimane quello che succede sul campo. Spero che la Sampdoria possa vincere e non si parli più di crisi. C'erano Kaka, Ibra, stavano lasciano il campionato e poi all'Inter abbiamo vinto tutto».



Scudetto: «Il presidente ha il dovere di sognare. Io sono nato in uno dei paesi più poveri del mondo, il Camerun è uno dei più belli del mondo. Ho lavorato e sognato e sono diventato uno dei giocatori più forti del mondo. Il presidente ha tutto il diritto di sognare e realizzare».