L’anticipo gira alla ripresa, quando gli emiliani rientrano con un altro spirito. Toni calcia fuori dalla distanza, sul fronte opposto al 6’ pareggia Sansone con un sinistro dal limite a fil di palo: in questa stagione non era ancora andato a bersaglio, per vivacità merita la nazionale. Ha ragione peraltro Rafael, a lamentarsi dell’opposizione timida di Gonzalez e Marquez.
Di Francesco cambia gli attaccanti, l’evanescente Floccari per Pavoletti e proprio Sansone per Floro Flores, mentre l’avvicendamento fra Nico Lopez e Juanito Gomez porta poco all’Hellas.
L’azione chiave è l’emblema del gioco modenese. Il passaggio profondo di Berardi a sinistra è per Peluso, Floro Flores devia in qualche modo sul secondo palo, dove Taider infila. Aveva già caratterizzato il successo nel derby di Parma, è tornato ai livelli di Bologna e farebbe comodo all’Inter. Il Verona non ha la forza di capovolgere la partita, l’innesto di Nenè è tardivo e anzi sono i padroni di casa a strappare l’applauso con il sinistro volante di Floro. La formazione del presidente Setti ha perso la brillantezza offensiva dello scorso campionato, si avvertono i 37 anni di Toni, fermo a 3 reti, e in fase difensiva non è migliorata tanto.
Meglio il Sassuolo che, a parte il 7-0 con l’Inter, ha una delle retroguardie meno battute. Di Francesco non è più così zemaniano ma raggiunge momentaneamente Milan e Udinese al settimo posto. Un anno fa perse entrambe le sfide con l’Hellas, oggi l’ha capovolta e può fermare anche la Roma all’Olimpico.
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