Scommesse, undici gare truccate:
nel mirino anche Catania-Atalanta

Scommesse, undici gare truccate: nel mirino anche Catania-Atalanta
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Martedì 3 Giugno 2014, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 10:00
Sarebbero undici match sospetti di combine in Italia. Nel rapporto 2013-2014 presentato al Parlamento Ue da Federbet, la federazione degli operatori del settore scommesse che lotta contro la manipolazione sportiva, ci sono anche numerosi incontri che riguardano anche squadre italiane. Gli incontri sono Catania-Atalanta in A giocata il 18 maggio scorso, Cittadella-Empoli, Palermo-Crotone, Padova-Carpi e Crotone-Trapani in B, più 5 match di Lega Pro: Paganese-Frosinone 1-2 del 9 febbraio, Paganese-L'Aquila del 9 marzo, Barletta-Benevento 1-6 del 30 marzo, Benevento-Viareggio 3-2 del 27 aprile e Prato-Benevento 3-3 del maggio. A completare la lista, l'amichevole Levski Sofia-Lazio giocata il 25 maggio e finita 3-2.



Tra le 110 presunte combine registrate nell'ultima stagione in Europa, l'Italia sarebbe l'unico grande paese ad essere coinvolto con una partita di Serie A. Secondo l'eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, che non esprime dubbi sulle combine nelle 110 partite, quelle sospette sarebbero addirittura 460 in tutto.



IL COMUNICATO DELL'ATALANTA

«In relazione alla notizia emersa poche ore fa sui mezzi di informazione - comunica con una nota l'Atalanta - circa anomalie sulle scommesse inerenti la partita Catania-Atalanta, l'Atalanta precisa che, già 2 settimane fa, aveva ricevuto la medesima informazione da un professionista che si occupa di monitorare i flussi delle scommesse».



Il professionista, precisa la nota, in passato, ha lavorato anche per le istituzioni calcistiche internazionali. «Non appena ricevuta la segnalazione, l'Atalanta Bergamasca Calcio, anche nel rispetto del codice etico recentemente adottato, ne ha tempestivamente informato la Procura Federale, per il tramite della propria dirigenza e dell'Ufficio Legale - continua l'Atalanta - Ovviamente la notizia non è stata divulgata, al fine di consentire alla Procura Federale di poter effettuare gli eventuali accertamenti con la massima riservatezza, come prescritto dai regolamenti».
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