Tavecchio e l'idea commissario: «La riforma
dei campionati ha bisogno di un... padre»

Tavecchio e l'idea commissario: «La riforma dei campionati ha bisogno di un... padre»
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Martedì 4 Agosto 2015, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 18:26
Scende da 60 a 54 squadre la Lega Pro. Lo ha praticamente deciso oggi il Consiglio Federale della Figc, che ha anche ripescato in serie B il Brescia. Il CF ha anche deliberato che, dalla stagione che prenderà il via sabato con la disputa della Supercoppa Italiana, per far scattare la squalifica di un calciatore, questo dovrà aver accumulato cinque cartellini gialli e non più quattro, come avveniva fino alla scorsa stagione. Una novità che interesserà tutti i campionati, sia quelli professionistici che quelli dilettanti.

«In Lega Pro si dovrebbe arrivare a tre gironi da 18 per un totale di 54 squadre. È una tosatura non di poco conto», ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. In tema di ripescaggi, per quanto riguarda la Lega Pro, dopo il ripescaggio di Albinoleffe e Pordenone e la mancata iscrizione del Castiglione (vincitrice del girone B della serie D), l'organico è di 53 squadre. Per arrivare a quota 54, ora le società aventi diritto, in base all'apposita graduatoria, dovranno manifestare il proprio interesse nei prossimi giorni. «Per quanto riguarda la serie D - ha continuato Tavecchio - sono già state ammesse Parma e Monza, mentre la situazione è in itinere per Venezia, Grosseto e Reggina. Varese e Barletta ripartiranno dall'Eccellenza. Questa è la situazione, che sarà ritoccata dopo le pronunce dei tribunali». Alla conclusione del Consiglio Federale, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha affrontato ancora il tema della riduzione degli organici dei campionati. «In questo momento la riforma dei campionati come la vedo io non è semplice, il fatto di continuare a prorogare denota una situazione di incertezza».

L'idea di Tavecchio è quella di arrivare ad una riduzione delle squadre di serie A da 20 a 18 e della serie B da 22 a 20. «È inutile nascondere la testa sotto la sabbia - ha continuato Tavecchio -. Noi ne parliamo ma poi bisogna farlo e ottenere all'interno delle leghe le maggioranze quando gli interessi sono elevati, soprattutto quando si parla di diritti tv. Parliamo di soggetti abituati a un certo standard che non riescono a pensare diversamente».

«Sarà la madre di tutte le riforme, ma bisogna trovare il padre...», ha evidenziato il numero uno di via Allegri, sottolineando che l'ipotesi di ricorrere a un commissario ad acta tramite il Coni per cambiare le maggioranze previste dallo statuto «è un'opzione non accantonata». «Ma voglio esperire tutti i mezzi per fare scelte federali interne, dopodiché tutti insieme serenamente valuteremo cosa fare. La Figc - ha detto Tavecchio - ha stabilito il 30 settembre come termine non perentorio» per procedere alla riforma. Poi ha concluso: «I commissari sono organi punitivi. La speranza di vararla entro il prossimo campionato c'è sempre».
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