Udinese, Colantuono detta le regole «Voglio ritmo e aggressività»

Udinese, Colantuono detta le regole «Voglio ritmo e aggressività»
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Lunedì 6 Luglio 2015, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 18:49
Ritmo e aggressività. Saranno le due caratteristiche su cui il nuovo tecnico bianconero Stefano Colantuono intende plasmare l'Udinese durante il ritiro pre- campionato, per costruire una squadra «che faccia un buon calcio e ritrovi nel Friuli il suo fortino». Lo ha detto a chiare lettere nella prima conferenza stampa della stagione, dopo la prima seduta di allenamento nel pre-ritiro convocato per stamani sui campi di allenamento del centro Dino Bruseschi. «Ho voglia e curiosità di conoscere da vicino un gruppo e una realtà nuova. C'è entusiasmo». In attesa dell'arrivo dei nazionali, a cui è stato concesso qualche giorno di vacanza in più, comincia a conoscere i giocatori, compresi i nuovi arrivi. Edenilson, che «l'anno scorso ha fatto un buon campionato, che può giocare sia a destra che a sinistra», e Ali Adnan «un terzino che può adeguarsi a quinto di sinistra a centrocampo».

A Udine si attende l'arrivo di Di Natale, «che dovrà essere gestito più con un lavoro di qualità che di quantità perchè vogliamo sfruttarlo per la sua pericolosità vicino alla porta». Ma è inevitabile strizzare anche l'occhio al mercato, dove si guarda soprattutto a una punta. «Il mercato non si fa in due giorni. Quest'anno chiuderà dopo due giornate di campionato. Vogliamo fare la scelta giusta. Non vogliamo avere fretta. È chiaro che è nelle nostre intenzioni muoverci anche in quella zona del campo, andando a scegliere un elemento che fa al caso nostro per giocare con un 3-5-2. Quindi ci serve un attaccante che sappia integrarsi nei due. Ma per ora mi concentrerei piuttosto su chi già c'è. In rosa abbiamo 5 punte: Di Natale, Thereau, Aguirre, Perica e Nico Lopez. Il mercato va fatto con i tempi giusti e chi arriva deve avere anche le qualità morali oltre che tecniche». Poi, Colantuono parla di «voglia di fare e attaccamento», le caratteristiche che cerca nei giocatori e che vuol far emergere nel periodo del ritiro. «Lo stadio diventa un catino. Dobbiamo costruire le nostre fortune in casa». A margine si è espresso sulle rose chiuse «25 elementi da tesserare, tolti gli under 21, che può essere anche un discorso positivo». E, dopo gli ultimi articoli di stampa apparsi nei giorni scorsi, anche sul caso giudiziario delle scommesse che lo ha coinvolto suo malgrado. «Non c'è niente di nuovo. Io e il mio avvocato siamo convinti che la cosa debba essere archiviata».
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