Serie A, i fenomeni del nostro calcio in Europa si perdono per strada

Serie A, i fenomeni del nostro calcio in Europa si perdono per strada
di Massimo Caputi
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Lunedì 18 Settembre 2017, 12:54
Solo vittorie, facili e nette, per le tre squadre impegnate in Champions League. Pesante quella della Lazio, sofferte, ciononostante elogiate, quelle di Inter e Milan. Forse dovremmo essere tutti più cauti nell’esaltare goleade e risultati nostrani. Antipatico ripetersi, mail livello di molte squadre del nostro campionato è assai modesto. La mancanza di competitività in numerose gare falsa valori, considerazioni e prospettive. Per non perdere la bussola sarà meglio pesare con maggiore scrupolo ciò che avviene settimanalmente. Altrimenti è da matti paragonare Dybala (già 8 reti in campionato) a Messi prima della sfida con il Barcellona, ridimensionarlo dopo il confronto diretto, e poi rieleggerlo “fenomeno” per la tripletta al Sassuolo. In verità, Dybala rimane un grandissimo giocatore, come lo sono Mertens, Dzeko o Icardi, calciatori che, con le loro giocate, bastano/avanzano per vincere una buona parte di partite del campionato.
Nascondono, però, limiti che puntualmente vengono a galla nelle gare europee di alto livello. Guardando il vertice della classifica, il torneo attuale dovrebbe essere, se non proprio allenante, quantomeno più combattuto. Sino ad ora tutto è andato secondo copione. Con qualche scontro diretto in più, tra un mese avremo le idee più chiare. Al momento, l’unica vittoria pesante l’ha ottenuta l’Inter contro la Roma. Proprio la squadra di Di Francesco, vittima di quella sfortunata sconfitta e della gara da recuperare, è indietro rispetto alle prime e non gode di molta considerazione tra i commentatori. Le attenuanti per il momentaneo ritardo ci sono tutte, così comeil tempo e le qualità per smentire gli scettici. Intanto, con l’avvento del Var, abbiamo un’altra novità: l’esultanza strozzata o rimandata. Lucioni, Lasagna, Kalinic e Ilicic, e con loro i tifosi, ne sanno qualcosa. 
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