Serie A, valzer di attaccanti. Il campionato punta sul 9

Serie A, valzer di attaccanti. Il campionato punta sul 9
di Ugo Trani
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Lunedì 25 Luglio 2016, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 14:36
LO SCENARIO
ROMA C'è ancora tempo per farsi belle e soprattutto competitive, magari senza pensare alla Juve, perché anche alle società più intraprendenti potrebbe passare la voglia di rinnovare e migliorare le rispettive rose. La sessione estiva del calciomercato, iniziata venerdì 1 luglio, chiuderà alle ore 23 di mercoledì 31 agosto. Ma la strada è già tracciata. I club di vertice, più o meno tutti dal primo all'ottavo posto (classifica dell'ultimo torneo), hanno imboccato la via del gol, come se fosse la priorità sia per chi ha vinto sia per chi è rimasto fuori dall'Europa. L'investimento principale, al momento, è stato in un'unica direzione: il centravanti. Di sostanza e di razza, cioè quello che fa la differenza segnando e non partecipando. Reti prima dei movimenti, messe davanti a qualsiasi progetto tattico.
PIPITA D'ORO
L'investimento record per il nostro calcio, i quasi 95 milioni che Agnelli verserà a De Laurentiis per Higuain, confermano la nuova tendenza o, semplicemente, la moda di stagione. Che è solo italiana, perché le big d'Europa, almeno fino a oggi, non hanno cambiato il numero 9. Diverse non ne hanno bisogno: il Real ha Benzema e come alternativa si è ripreso il giovane già svezzato Morata, il Barça va giustamente fiero dell'affamato Suarez, l'Atletico insiste con Griezmann dietro Torres, il Leicester ha apprezzato il gesto di Vardy che non è voluto andare via, l'Arsenal ha davanti ancora Giroud che scaricherebbe solo se prendesse Icardi o comunque il centravanti di primissimo piano, il City non molla Aguero, il Bayern è più che attrezzato con Lewandowski, il Borussia Dortmund si è cresciuto Aubameyang e il Psg, l'unico ancora non sicuro di restare così, ha comunque Cavani. Giusto chi è fuori dalla Champions si prepara a intervenire: lo United ha preso Ibrahimovic, il Chelsea vorrebbe Cavani o Morata.
STRATEGIA UNICA
Fuori dai nostri confini, a parte i club di Mourinho e Conte, non c'è la stessa urgenza che ha avuto la Juventus, nonostante i 5 scudetti di fila, e che, a quanto pare, sembra caratterizzare il mercato in Italia. Allegri probabilmente, più che aumentare il gap con le avversarie principali in serie A, vuole avvicinare le rivali di Champions che, come abbiamo visto, hanno preferito non cambiare il bomber vecchio con uno nuovo. Sono stati i nostri tecnici a spingere per il cambiamento. La clausola rescissoria ha pesato solo sulla virata del Napoli che si è arreso all'evidenza, senza poter resistere davanti alla Juve scatenata. I colleghi di Sarri, invece, hanno dettato la linea. Compreso Allegri. Che ha pensato più all'Europa. Gli altri hanno guardato al loro gioco. La Juve ha insomma tirato le somme. Non è arrivata prima al traguardo, nella scorsa stagione, con il migliore attacco, come era invece successo nei due tornei precedenti grazie a Tevez (e a Vidal). Con 75 reti è stato il terzo e Mandzukic si è fermato a 10 gol (Dybala ne ha fatti 19). Dentro quindi Higuain, 36 reti e primato assoluto, lasciando momentaneamente nei guai il Napoli che, con 80 gol, è stato secondo solo alla Roma che, con la sua cooperativa, ne ha contati 83.
ALL'ATTACCO
Sarri deve solo sapere a chi affidarsi: Icardi, con 16 reti nell'ultimo torneo, Bacca arrivato a 18 o Kalinic fermatosi a 12. La girandola aspetta solo la prima refola, dopo l'annuncio di Higuain, per accendere i sogni dei tifosi. L'Inter è indecisa se cedere il suo capitano, anche perché Mancini ne chiederebbe uno dello stesso livello o proprio Dzeko; il Milan, invece, si sbrigherebbe a dar via il colombiano, l'importante è andare all'incasso con i 30 milioni richiesti: Montella ha avuto Lapadula e messo nel mirino Mandzukic e Zaza; la Fiorentina, per quanto sicura di trattenere il suo attaccante, ascolterebbe però qualsiasi proposta indecente, accontentandosi del ritorno di Rossi accanto al sempre acerbo Babacar e spendendo, se serve, solo per il giovane di prospettiva da cercare all'estero. Il Sassuolo, restando alle prime 8 classificate, riparte con Defrel, 7 gol, proprio come l'esterno Berardi, ma Di Francesco vorrebbe almeno Zapata, 8 reti con l'Udinese nello scorso campionato, oppure Babacar. Anche la Lazio, dopo l'addio di Klose, si è mossa e ha chiamato Immobile. Che spinge in panchina Djordjevic.
IN BILICO
Resta la Roma, cioè la regina del gol. Spalletti, come dice la storia delle sue ultime 21 partite (il girone di ritorno in cui è stato sulla panchina giallorossa, più le 2 di Champions), ha puntato sul falso nueve e, di conseguenza, escluso spesso Dzeko. Che, 8 reti nell'ultimo torneo, oggi si allena per convincere l'allenatore e tornare a essere il titolare. Il Napoli lo tiene tra i candidati, come l'Inter e,chissà, il Milan. Pure in Premier ha estimatori. L'avvicendamento, però, non è tra le priorità del club e del tecnico. Che, in caso di ribaltone, punterebbero su Zaza. O su chi ha le sue caratteristiche.