Serie A, Nicchi: «Per il Var voto altamente sufficiente, ma c'è ancora da lavorare»

Serie A, Nicchi: «Per il Var voto altamente sufficiente, ma c'è ancora da lavorare»
di Redazione Sport
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Lunedì 18 Settembre 2017, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 16:48

«È un pò presto per dare un voto al Var ma quando si parla di impatto positivo e di interventi tutti esatti il voto credo sia altamente sufficiente. Siamo molto vicini a un 7». È il voto del presidente dell'Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, all'introduzione della video assistant referee ai microfoni di 'La politica nel pallonè su Gr Parlamento. «Ci dobbiamo avvicinare piano piano alla perfezione ma ovviamente serve l'aiuto di tutti -prosegue il numero uno dell'Aia-. Tutti dicono che il sistema dovrà essere più veloce; sicuramente succederà ma per farlo non è solo una questione arbitrale, spesso anche gli operatori tecnologici ci mettono un pò a mettere l'immagine giusta che l'arbitro deve poi analizzare. Ci sarà molto da parlarne e ci sarà molto lavoro da fare ma questo non ci spaventa». «Il prodotto è ancora sicuramente migliorabile, ci sono tante cose da fare, però siamo molto contenti perché gli arbitri hanno lavorato molto per dotare il calcio italiano di questa certezza -prosegue Nicchi che poi parla delle criticità da superare-. C'è da migliorare ancora il comportamento anche se quasi tutti i giocatori aspettano con serenità il giudizio: le ammonizioni per protesta sono quasi sparite e questa è una grande innovazione. Poi c'è il pubblico che ha preso il Var come ulteriore metodo di suspense nella partita come quando un giocatore si invola verso la porta».

Sul rischio di vedere un arbitro condizionato nel suo arbitraggio dal Var che potrebbe in parte deresponsabilizzarlo, Nicchi rassicura. «Sarebbe un errore clamoroso, non può accadere perché l'arbitro di personalità va in campo per arbitrare. Poi questo deve ovviamente portare tranquillità a chi arbitra perché in casi particolari, se c'è da rivedere una decisione, è tranquillo perché sa che se la sua decisione non è giusta c'è chi gli dice qual è quella da adottare. L'arbitro deve andare in campo come se non ci fosse il Var». «Ora c'è un altro passo importante da fare: c'è la possibilità a fine partita di parlare di calcio e non più di arbitri, moviole e scandali. Mi pare che non ci sia stata più una polemica -spiega il presidente dell'Aia-. Ci chiedono di velocizzare? Lo faremo. Questa volta è arrivato uno strumento che, se viene utilizzato bene, lascia tutti tranquilli». E su possibili novità future, tra cui l'introduzione del tempo effettivo, Nicchi conclude. «È dura dire si o no. Ne vale la pena? Se ci sono 10 interventi Var dico di si. Io spererei che non ce ne fosse bisogno, vorrebbe dire che il gioco è rimasto fluido».

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