«È stata una decisione di buon senso rinviare Ternana-Pisa perché non c'erano le condizioni per giocare, era doveroso» dice il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi dopo che la trattativa per la cessione della società toscana è definitivamente saltata. «Mi viene da pensare che ci vorrebbe una sorta di esproprio forzato delle società di calcio quando la situazione è ingovernabile - aggiunge Tommasi -, essendo una iniziativa privata siamo in balia delle decisioni che non arrivano e non si sa se arriveranno». Tommasi ha sottolineato che la decisione di rinviare la partita «è stata presa tutti insieme con un minimo di buon senso».
«Il rinvio della prima partita è un fatto di straordinaria portata che dice dei danni prodotti dalla crisi del Pisa e delle responsabilità». Lo afferma in una nota il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, che accusa esplicitamente la proprietà del club che fa capo all'imprenditore romano, Fabio Petroni.
IL RICORSO
Il Collegio di garanzia dello sport ha ricevuto il ricorso della Ternana contro la Lega di Serie B, e nei confronti di Figc e Pisa, con il quale la società umbra contesta il rinvio della gara contro quella toscana, in programma questa sera e valido per la 1/a giornata del campionato cadetto. Lo rende noto il Coni, confermando l'annuncio dell'inoltro del ricorso d'urgenza che la Ternana aveva diffuso ieri sul proprio sito internet.
Il club rossoverde, si legge sempre nella nota del Collegio di garanzia, chiede di sospendere il provvedimento del rinvio della partita, assunto ieri in seguito alla situazione societaria del Pisa, e di far disputare la stessa secondo programma (oggi alle 20.30) o, in subordine, tra domani e lunedì.
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