Vilanova è morto, lottava con il cancro dal 2011
Aperta la camera ardente al Nou Camp

Vilanova è morto, lottava con il cancro dal 2011 Aperta la camera ardente al Nou Camp
di Benedetto Saccà
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Venerdì 25 Aprile 2014, 18:28 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 12:55

Si aperta questa mattina al nei pressi della tribuna centrale dello stadio Nou Camp di Barcellona la camera ardente per l'ex tecnico dei blaugrana Tito Vilanova, spentosi ieri all'età di 45 anni per un cancro alla ghiandola parotide.

La camera ardente resterà aperta fino alle 23 di oggi e poi ancora domani dalle 9 alle 15. All'ingresso uno striscione con la scritta 'Tito per sempre eternò. I giocatori e lo staff tecnico del Barça sono stati i primi ad arrivare al Nou Camp, poco dopo le le nove e uno alla volta hanno firmato il libro delle condoglianze. Dopo la firma la squadra si è diretta verso la sala del feretro dove alle spalle campeggia un'immagine di Vilanova.

Tra le immagini più toccanti le lacrime del direttore sportivo Andoni Zubizarreta e le preghiere del difensore brasiliano Dani Alves.

IL DRAMMA

Un tumore della ghiandola parotide ha spezzato la vita dell’ex allenatore del Barcellona, vincitore fra l’altro della Liga dello scorso anno. Un dramma infinito. Il club blaugrana ha diffuso una nota sul proprio sito internet: ha inviato le condoglianze alla famiglia, ha espresso tutto il proprio dolore e ha annunciato di voler aprire uno spazio dedicato a Tito nella tribuna del Camp Nou. I pensieri volano ora al giovane figlio Adrià, un talento della cantera blaugrana.

Il mondo del calcio, specie spagnolo, è piombato nel più profondo dei lutti. Tito era malato da molto tempo: e solo ieri si era sottoposto al quarto intervento chirurgico. Il fisico non ha certo potuto sostenere la montante battaglia cominciata nel 2011. Piange il pallone ora, si disperano i campioni, soffre Mourinho, che un giorno infilò un dito nell’occhio di Tito alla fine di un Clasico. «Una persona difficile da dimenticare, per questo ti ricorderemo sempre. Tutto il mio affetto alla famiglia di Tito», il pensiero di b «Non ho parole, sei stato e sarai un esempio. Per me è stato un orgoglio aver fatto parte della tua vita. Non ti dimenticherò mai. Molta forza per la tua famiglia! Riposa in pace, mister. Un bacio», il messaggio di Iniesta.

Vilanova era un amico intimo di Guardiola. Il loro Barcellona ha incantato il globo vincendo tutto il possibile. E Pep mai sapeva a rinunciare alla bravura tattica di Tito. Ogni problema aveva una soluzione: e Vilanova la conosceva, la indovinava, la centrava alla perfezione. Il rapporto fra i due si era macchiato lo scorso anno, è vero, ma Pep aveva trovato il modo per saldare le fratture, per fendere la nebbia dell’indifferenza, per essere vicino insomma all’amico di sempre.

Tito aveva salutato il Barcellona durante la scorsa estate: ancora una ricaduta del tumore. Era riuscito a riavviare i motori, ma venerdì scorso aveva sofferto l’aggravamento fatale. Ecco allora il ricovero d’urgenza e, si diceva, l’intervento estremo di ieri sera. Inservibile, purtroppo. Vilanova era una brava persona e la gente gli voleva bene. E, da stasera, il pianeta del pallone, la famiglia del Barcellona, i tifosi di ogni credo avranno una vena di malinconia di più in fondo agli occhi.

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