Svidercoschi: «Salvezza? Questa
Lupa può salire anche più in alto»

Sebastiano Svidercoschi, classe 99 (foto Topini)
di Mauro Topini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Novembre 2017, 18:41
Una Lupa rigenerata, quella che da cinque turni fa risultato e scala posizioni di classifica. Una Lupa Roma che viaggia anche grazie alle reti di Sebastiano Svidercoschi, un classe '99, attaccante cresciuto a Formello, che ha mandato ko la Flaminia,

Sebastiano, un gol davvero pesante quello di domenica...
«Sono molto contento di aver segnato, soprattutto perché è stato il gol vittoria che ci ha permesso di portare a casa tre punti fondamentali in termini di classifica».

Tu sei al terzo anno con la Lupa, con la quale hai vissuto anche il professionismo a Tivoli...
«Sì questo è il terzo anno e credo sia il più importante a livello personale, visto che ho la possibilità di giocare con continuità in un campionato importante. Senza nulla togliere però allo scorso anno, dove ho avuto l’opportunità di assaggiare il professionismo collezionando alcune presenze e segnando anche un gol, un’emozione indescrivibile».

Quest'anno siete partiti in ritardo, ma state recuperando...
«Nonostante il piccolo ritardo, a mio parere siamo entrati in sintonia velocemente sia tra di noi nello spogliatoio, sia con tutto lo staff, grazie al lavoro costante durante la settimana e alla voglia di tutti di dimostrare il nostro valore».

Conoscevi mister Sgarra prima di quest'anno?
«Personalmente no, ma sto imparando a conoscerlo sia in campo che fuori. E con me tutta la squadra, che un passo alla volta sta assumendo proprio il carattere del mister. Un esempio è stata la vittoria di domenica, cercata e voluta fino all’ultimo senza mollare mai».

Ora avete 18 punti e iniziate anche a vincere in casa... 
«Sì, le vittorie sono importanti per dare morale alla squadra e continuità ai risultati. Soprattutto in casa dobbiamo cercare di prendere più punti possibili, visto che in questo campionato ci sono molte trasferte insidiose».

La salvezza può bastarvi o potete ambire a qualcosa di più, magari i play off?
«La squadra a mio parere ha un valore enorme, quindi la salvezza sarebbe un obiettivo riduttivo viste le potenzialità. Siamo in un momento positivo della stagione e ci stiamo avvicinando alle zone alte della classifica. Per questo motivo i play off sono un traguardo che possiamo raggiungere, se continuiamo su questa strada».

Con Prandelli, il tuo compagno di attacco, come ti trovi? Lui è un ex professionista che ne ha viste tante.
«Matteo è un giocatore importante e lo sta dimostrando in ogni partita. Per me è un valore aggiunto visto che ha molta esperienza alle spalle e da lui posso imparare tante cose. Sotto alcuni punti di vista siamo simili, ma sto cercando di migliorare i miei punti deboli affinché possa avere con lui un’intesa sempre maggiore».

Quanto gol ti piacerebbe fare in questa stagione?
«Segnare è sicuramente importante per un attaccante e il mio obiettivo è di farne il più possibile, mettendomi però prima di tutto a disposizione della squadra».

Come attaccante come ti descriveresti?
«Sono un calciatore a cui piace cercare spesso la profondità, ma all’occorrenza posso anche giocare spalle alla porta per difendere la palla e far salire la squadra».

Tu vieni dal vivaio della Lazio, cosa non è andato in quella parentesi?
«Dopo 6 anni di settore giovanile alla Lazio, alla vigilia del ritiro con gli allievi nazionali la società ha fatto delle scelte nelle quali io non rientravo. Sono rimasto deluso dal modo in cui sono stato messo alla porta. Ma dopo una delusione del genere, oggi posso dire di essere contento del mio breve percorso, delle scelte che ho fatto e delle piccole rivincite che mi sono preso, sapendo però che la strada per me è ancora molto lunga».
© RIPRODUZIONE RISERVATA